«Little security in Martinsicuro» – Teramo – .

«Little security in Martinsicuro» – Teramo – .
«Little security in Martinsicuro» – Teramo – .

MARTINSICURO. «La politica deve dettare le condizioni perché si possa impostare un sistema di gestione del territorio che garantisca almeno una maggiore percezione di sicurezza, perché quest’ultima è un diritto primario del cittadino, a qualsiasi latitudine». Torna a far sentire la sua voce l’associazione politica Città Attiva, che ha amministrato il comune dal 2012 al 2017 insieme al sindaco Paul Camaionie che mette in luce la scarsa attenzione dell’attuale amministrazione alla questione della sicurezza.
«Questo aspetto», si legge in una nota dell’associazione, «è centrale e diventa essenziale per mettere in atto tutte quelle azioni capaci di favorire una maggiore vivibilità del territorio che negli ultimi anni sembra scemare. Dovendo prendere per oro colato i dati reali del territorio comunale, un comune di circa 18.000 abitanti si trova a dover fare i conti con episodi di violenza urbana sempre più frequenti e ne è testimone quotidiano da troppo tempo. Ad oggi, quest’ultimo principio non trova applicazione perché non è minimamente garantito dai soggetti preposti e delegati dallo Stato in tale ruolo. La domanda sorge spontanea: il sindaco ha mai provato a mettere in atto azioni efficaci per migliorare almeno la percezione di sicurezza nel nostro comune? Nel 2018, l’attuale sindaco coinvolge tutti i componenti della giunta comunale, a seguito di un episodio particolarmente violento, e si impegna a portare in giunta un atto di indirizzo, finalizzato proprio al potenziamento della questura (diventata da qualche anno un citofono). Bene, da allora siamo in attesa. Il 25 gennaio 2021 tre deputati abruzzesi della Lega presentarono un’interrogazione parlamentare all’allora Ministro dell’Interno, volta a istituire una questura a Martinsicuro, e nessun componente dell’allora amministrazione comunale, peraltro identica a quella attuale, offre la giusta sponda a questa causa. Nonostante queste note, crediamo sia giusto lasciare la risposta a ogni cittadino. È bello vivere per il proprio Paese”, conclude Città Attiva, “ma è ancora più bello aiutare il proprio Paese a vivere”.
Sandro Di Stanislao

 
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