Il Ministro dei Beni Culturali Gennaro Sangiuliano scrive oggi una lettera a Repubblica dire che Liliana Segre ha ragione. «Purtroppo l’ignoranza, il pregiudizio e l’amoralità tornano a manifestarsi tra i giovani. Per sconfiggere l’antisemitismo bisogna quindi lavorare su memoria e cultura. Ed è quello che sta facendo il governo Meloni con azioni tangibili e concrete», sostiene. E aggiunge che «quando, qualche settimana dopo il suo insediamento, la mia amica senatrice Ester Mieli mi raccontò la giusta osservazione della senatrice a vita Liliana Segre, la quale aveva notato che all’interno della Stazione Ferroviaria di Milano mancava una segnaletica storica capace di indirizzare passeggeri – che sono milioni l’anno – verso la “Piattaforma 21” e il memoriale della Shoah, ho subito accolto questa sacrosanta esigenza, condividendone in pieno il valore etico e morale. Insieme al senatore, in una giornata che porterò nel cuore, abbiamo inaugurato un totem multimediale che racconta la storia della “Binario 21” da cui partivano gli ebrei milanesi diretti ai campi di sterminio».
Il Museo Nazionale dell’Olocausto
Sangiuliano ringrazia Segre «per la sua testimonianza e il suo coraggio, che lo hanno reso un riferimento morale per tutti noi. Il governo Meloni ha portato in Parlamento che ha poi approvato la legge istitutiva del Museo nazionale della Shoah, che sorgerà a Roma. Il provvedimento è stato votato all’unanimità da Senato e Camera, e questo è un bene, perché non c’è divisione su principi così alti». E conclude: L’antisemitismo, che sia di destra o di sinistra, non è accettabile nella civiltà. Ho ripreso in mano un libro fondamentale: “Le origini del totalitarismo” di Hannah Arendt, nell’edizione Einaudi, e ne ho estrapolato un monito chiaro: «Non possiamo più permetterci il lusso di prendere ciò che era buono in passato e chiamarlo semplicemente patrimonio, di scartare il cattivo e considerarlo semplicemente un peso morto che il tempo seppellirà nell’oblio».
