“È essenziale restare uniti” – .

“È essenziale restare uniti” – .
“È essenziale restare uniti” – .

SANSEPOLCRO

I tempi sono ancora da stabilire, ma la costituzione di un’associazione distrettuale dei tartufai è certa anche in Valtiberina Toscana. Che di fatto diventa una necessità, dopo quanto emerso dall’incontro dei giorni scorsi a Sansepolcro presso la sede dell’Unione dei Comuni. “La proposta è stata accolta positivamente – ricorda Mario Gallai, il tartufaio di Sansepolcro che ha promosso l’iniziativa – e quindi siamo tutti disponibili a stare uniti e ad andare avanti per porre un freno ai criteri su cui si basano le autorizzazioni. Svolgiamo questa attività per hobby e la maggior parte di noi è composta da appassionati”.

A questo si aggiungono le richieste degli agricoltori, che vogliono avere il monopolio della situazione e spacciare i tartufi per prodotti agricoli, quando in realtà sono “naturali”, proprio come i funghi. “La presenza di un’associazione sul territorio è di fondamentale importanza – ha detto al tavolo dei relatori Livio Bianchi, vicepresidente regionale Toscana dell’Associazione Italiana Tartufo – e avere un’organizzazione del genere ci consente di fare da ‘sentinelle’ per le attività legate al tartufo: dalla sorveglianza ambientale all’applicazione delle norme”.

Punto centrale del dibattito, la legge regionale n. 36 dell’agosto 2023, entrata in vigore nel maggio scorso, che però è stata momentaneamente bloccata per questioni legate all’effettivo rapporto tra superfici tartufigene e tartufaie controllate, per quanto riguarda il tartufo bianco; rapporto che dovrebbe essere del 20% (ovvero le superfici controllate rispetto a quelle produttive), ma che in Toscana è risultato inferiore a seguito di un calcolo effettuato sulle superfici potenzialmente tartufigene, calcolato non in base a un censimento.

 
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