Una vacanza “disastrosa”. Il campus speciale dei ragazzi – .

Una vacanza “disastrosa”. Il campus speciale dei ragazzi – .
Una vacanza “disastrosa”. Il campus speciale dei ragazzi – .

Un campo estivo speciale e didattico, per la prima volta a Monza. È partito ieri in città il campo scuola di protezione civile, grazie all’entusiasmo di venti bambini tra i 10 e i 13 anni: una realtà che riproduce alla perfezione un campo allestito dalla protezione civile per le emergenze, con tanto di tende attrezzate e volontari che impartiscono esercitazioni pratiche e lezioni teoriche ai ragazzi. Si trova presso il campo scout dietro il santuario della Madonna delle Grazie Vecchie, messo a disposizione dai frati francescani. “Attraverso un programma didattico della durata di una settimana, che si concluderà sabato nel primo pomeriggio, i ragazzi hanno la possibilità di avvicinarsi al sistema di protezione civile – spiega Mario Stevanin, responsabile del gruppo comunale di protezione civile di Monza -. Grazie alla collaborazione delle forze che intervengono in situazioni di emergenza – tra cui Polizia locale, Vigili del fuoco, Croce Rossa, Alpini, Rescue cinofilo, Monzasoccorso – approfondiranno la conoscenza dei rischi presenti sul territorio e dei piani di protezione civile, imparando i comportamenti corretti da adottare in caso di emergenza”. Da qui la spiegazione di come è nata l’iniziativa: “Si tratta di un’attività del Dipartimento nazionale della Protezione civile, denominata “Anch’io sono Protezione civile”, che esiste dal 2007 (l’anno scorso sono stati allestiti oltre 270 campi in tutta Italia coinvolgendo 7mila bambini, ndr) – spiega Stevanin -. Alcuni nostri volontari hanno partecipato per tre anni a uno stage in un campo scuola a Bastia Umbra, dove si svolge dal 2015 e hanno avuto l’idea di provare a proporlo anche qui a Monza. Anche i volontari di Bastia verranno qui a darci una mano, una delle tende è allestita per loro, un’altra per noi e le restanti 4 per i bambini, che dormiranno lì giovedì e venerdì notte”.

Una delle quattro volontarie che hanno proposto l’iniziativa a Monza, Laura Crepaldi, descrive con entusiasmo il ricco programma che attende i giovanissimi: “Le attività sono tante. Ogni giorno c’è un obiettivo didattico diverso e per ogni lezione, come quella sulla prevenzione degli incendi boschivi, c’è una verifica e poi un gioco. I primi tre giorni seguono il tradizionale orario del campus estivo, dalle 8 alle 18, giovedì e venerdì dormiranno qui e l’ultima sera faremo un falò”. “L’obiettivo è riproporlo almeno una volta ogni due anni – continua la volontaria – facendoli dormire qui tutti i giorni, e si arriva alla massima disponibilità di alloggi, che è di 30 posti”. “Quest’anno ci siamo fermati a 20 perché abbiamo avuto poco tempo per pubblicizzarlo, in un momento in cui solitamente le famiglie hanno già organizzato le estati dei figli – conclude il responsabile Stevanin -. Per l’anno prossimo lo riproporremo entro i mesi di aprile e maggio”.

 
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