Cesena, muore monsignor Biguzzi, vescovo della Sierra Leone dei bambini soldato – .

Cesena, muore monsignor Biguzzi, vescovo della Sierra Leone dei bambini soldato – .
Cesena, muore monsignor Biguzzi, vescovo della Sierra Leone dei bambini soldato – .

Giorgio Biguzzi, vescovo emerito di Makeni, Sierra Leone, originario di Cesena, è morto ieri mattina all’ospedale di Parma. Aveva 88 anni ed era stato ordinato sacerdote il 16 ottobre 1960, nella stessa città dove era morto ieri poco prima dell’alba. Pochi mesi dopo, era partito per gli Stati Uniti, dove sarebbe rimasto fino al 1974. Ma la sua impronta è stata soprattutto l’esperienza vissuta per 35 anni in Sierra Leone, prima come missionario e poi come vescovo impegnato a costruire ponti di pace in una zona devastata da una guerra interminabile e feroce.

Dopo essere entrato in seminario, prima a Cesena e poi a Bologna, Giorgio Biguzzi si è unito ai missionari saveriani, come novizio a San Pietro in Vincoli e poi a Parma. Il 17 novembre 1986, papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Makeni, diocesi della Sierra Leone, dove era stato missionario dal 1975 al 1985, prima di un periodo come direttore del seminario di Ancona. Lì ha svolto l’incarico di episcopale fino al 2012.

Costruttore di pace in Africa

Ha fatto conoscere al mondo la tragica storia dei bambini soldato in quel martoriato Paese dell’Africa occidentale. Fin dall’inizio della guerra civile nel 1991, ha sostenuto la Caritas, impegnata ad aiutare gli sfollati e i rifugiati. Dopo il colpo di stato del 1997, la diocesi da lui governata si è presa cura dei bambini “arruolati” per combattere e di quelli strappati alle loro famiglie a causa della guerra.

Nel maggio 1999, sconvolto dalle scene di violenza e fame che continuava a vedere, lanciò un appello per la pace che ebbe grande eco e nel giro di poche settimane iniziarono i negoziati di pace tra le due fazioni, con la mediazione dello stesso Biguzzi in qualità di membro del Consiglio interreligioso della Sierra Leone, che riuniva i leader delle comunità cattolica, protestante e musulmana del Paese. Nel luglio 2003 fu firmato un accordo di pace tra il presidente della Sierra Leone Ahmed Tejan Kabbah e il leader del Fronte unito rivoluzionario (RUF), Foday Sankoh, e il vescovo di Cesena ebbe un ruolo decisivo nel raggiungimento di quell’obiettivo.

Ha sempre detto che il conflitto non è stata una guerra tra diverse etnie o religioni, come alcuni sostengono: quelle differenze hanno convissuto pacificamente per molto tempo, finché un piccolo gruppo di rivoluzionari, in seguito chiamati ribelli Ruf, non ha preso le armi per rovesciare un governo corrotto, ma poi sono rimasti abbagliati dal potere e dal denaro derivanti dal controllo delle miniere di diamanti. Ovviamente con l’aiuto dei paesi occidentali, pronti a far prevalere il cinismo per i propri interessi economici.

Le radici cesenati

La famiglia di Giorgio Biguzzi era originaria di Calisese, ma si trasferì presto a Martorano, e lì egli stabilì e mantenne i legami più forti, anche se il suo spirito missionario lo teneva spesso lontano.

 
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