sciopero e protesta davanti alla Legacoop – .

sciopero e protesta davanti alla Legacoop – .
sciopero e protesta davanti alla Legacoop – .

Manifestazione per il rinnovo del contratto nazionale delle cooperative e dei consorzi agricoli. I sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno manifestato lunedì mattina davanti alla sede di Legacoop Romagna in via Villa Glori, con una seconda delegazione davanti all’ingresso di via Faentina 106 a Ravenna. L’iniziativa è accompagnata dalla proclamazione di uno sciopero di categoria, per l’intera giornata lavorativa, a seguito della rottura del tavolo di contrattazione per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle cooperative e dei consorzi agricoli, scaduto il 31 dicembre. La vertenza riguarda oltre 15.000 lavoratori della Romagna.

“I dati di partecipazione allo sciopero – affermano Laura Mazzesi per Flai Cgil, Alessandro Mazza per Uila Uil e Mirko Michelini per Fai Cisl – rappresentano innanzitutto una risposta chiara alle aziende, e a chi le rappresentava al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, convinti che non saremmo riusciti a fermare il settore. Alcuni dati di partecipazione: Centro Lavorazione carni Terremerse 98%, Agrintesa 100%, Granfrutta Zani 90%, Caviro 100%, Ma.Ge.Ma gruppo Martini 70%, Apofruit 95%”.

Mazzesi, Mazza e Michelini hanno lanciato messaggi chiari alla sede della cooperativa dal presidio di Ravenna: “Abbiamo scelto di riunirci, in sciopero, davanti alle sedi di Legacoop e Confcooperative per lanciare un messaggio di grande visibilità. Questi sono, davanti a voi, i lavoratori che solo qualche anno fa, durante la pandemia, avete definito eroi perché garantivano beni primari sugli scaffali dei supermercati e sulle nostre tavole. Sono i lavoratori che, grazie alla loro flessibilità e competenza, consentono al mondo cooperativo agricolo di definirsi un’eccellenza italiana e di esportarla all’estero. Sono anche gli stessi lavoratori che, al momento del rinnovo del contratto nazionale, vengono ostacolati e non viene riconosciuto il loro giusto valore”.

“Come possiamo – si chiedono i sindacalisti – sperare di cambiare radicalmente il mercato del lavoro e, più in generale, le dinamiche del settore agricolo in cui dilaga manodopera sottopagata, nera e grigia, sfruttata, in cui è ancora possibile, per italiani e stranieri, morire di caldo e fatica sotto una serra o essere scaricati ai bordi di una strada dopo un incidente e morire dissanguati, se anche le cosiddette eccellenze, rappresentate dai grandi centri cooperativi, non si schierano con noi, contro la manodopera povera? Come è possibile se non riconoscono la professionalità dei loro lavoratori e il loro diritto a vedere garantito il potere d’acquisto dei salari, eroso da scelte e da un contesto politico ed economico che arricchisce pochi e impoverisce chi ha bisogno di lavorare per vivere?”

Mentre sul palco di Ravenna si alternavano gli interventi dei delegati del settore cooperativo agricolo, i vertici di Legacoop Romagna hanno ricevuto la delegazione sindacale composta dai segretari generali provinciali e da parte della delegazione impegnata nella trattativa per il rinnovo contrattuale, per comunicare di aver dato mandato alla propria struttura nazionale di riaprire il tavolo delle trattative sulla base della piattaforma rivendicativa presentata dai sindacati.

La mobilitazione non si conclude oggi: Fai, Flai e Uila continueranno a portare avanti le rivendicazioni dei lavoratori del settore fino a quando non si troverà un accordo. “Ringraziamo vivamente – concludono i sindacalisti – i lavoratori che sono la linfa che crea l’eccellenza del settore cooperativo agricolo e che oggi hanno dimostrato, con la loro partecipazione, che l’unità sindacale è assolutamente un valore”.

In una nota, Legacoop Romagna condivide con la delegazione sindacale la “forte preoccupazione per la tenuta del settore agricolo, messo in ginocchio dall’alluvione (30 milioni di danni e indennizzi irrisori) e alle prese con cambiamenti climatici ormai non più arginabili, senza nascondere che in questi mesi l’impegno maggiore delle aziende è stato quello di garantire tutti i posti di lavoro esistenti. Motivazioni che, naturalmente, non mettono in discussione l’attenzione alle esigenze dei lavoratori, nella piena consapevolezza di come questa fase storica sia caratterizzata da una costante e drastica riduzione del potere d’acquisto delle retribuzioni”. Legacoop ha infine ribadito “fermamente la volontà di riprendere il dialogo al tavolo nazionale, con l’auspicio che si possa aprire una nuova fase di confronto, fino al raggiungimento di un’intesa che possa essere frutto di una mediazione positiva, costruttiva e sostenibile per entrambe le parti”.

 
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