Siccità, sit-in Coldiretti a Potenza: «Ora misure straordinarie»

Siccità, sit-in Coldiretti a Potenza: «Ora misure straordinarie»
Siccità, sit-in Coldiretti a Potenza: «Ora misure straordinarie»
Tanti berretti gialli sotto la sede della Regione Basilicata

Crisi idrica, siccità, l’emergenza in Basilicata non ha precedenti. Disagi nelle case dove i rubinetti sono asciutti da giorni e i campi sono aridi: il sole minaccia i raccolti e rende assetato il bestiame.

Protesta

Ieri, fin dalle prime ore del mattino, la Coldiretti con soci e responsabili provinciali e regionali, ha organizzato una vera e propria manifestazione di protesta. L’obiettivo è monitorare i lavori della segreteria tecnica dell’accordo di programma idrico tra Puglia e Basilicata. Al vaglio la distribuzione dei volumi d’acqua.

“La situazione, come abbiamo più volte denunciato, è drammatica e rischia di compromettere il futuro di tante aziende – sottolinea Antonio Pessolani, presidente di Coldiretti Basilicata – soprattutto se la riunione della segreteria tecnica non accoglierà le istanze degli agricoltori”. Per Pessolani “bisogna intervenire con urgenza ma purtroppo stiamo assistendo a una ressa di enti e burocrati che non consentono al Consorzio di bonifica di cedere la risorsa idrica”. La Coldiretti chiede di “avviare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità”.

Gli allevatori

Non solo case con i rubinetti asciutti, non solo campi bruciati, ma anche il rischio per il bestiame che rischia di morire o contagiarsi per mancanza d’acqua. “In questo momento servono interventi immediati per dare supporto e garantire la fornitura di acqua agli allevamenti”, è l’appello rivolto dal presidente dell’Associazione regionale allevatori (ARA), Palmino Ferramosca, alla Regione Basilicata e ai sindaci, alla luce della difficile situazione che sta vivendo il settore a causa della siccità, con conseguente aumento del prezzo di foraggi e mangimi. La questione sta diventando “difficile da gestire – ha spiegato – soprattutto tra le aziende transumanti che hanno dovuto anticipare, nel materano, il rientro dalla pianura perché i pascoli erano davvero scarsi e poveri”. Per il presidente dell’ARA “oggi però il problema principale, oltre alla scarsità di foraggi, è la mancanza di acqua”.

 
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