Jupiter rivela il piano A per la prossima stagione – .

La nuova stagione del Taranto parte con il duo Giove-Capuano. Nel corso di una conferenza stampa-maratona, il massimo dirigente rossoblù ha illustrato i piani della società e il progetto tecnico per la stagione sportiva 2024/2025. Tanti gli argomenti toccati: dalla questione stadio alla penalizzazione dell’anno scorso al bilancio per il prossimo campionato fino allo stadio Faggiano, ma non solo. Il primo tifoso ha voluto ribadire l’importanza della partnership con il Gruppo Distante, che sarà main sponsor del club. Il presidente traccia un bilancio del torneo conclusosi ufficialmente lo scorso 30 giugno: “È stato un anno importante, abbiamo fatto qualcosa di bello. Ovviamente in questi 15-20 giorni in cui abbiamo lavorato duramente per l’iscrizione al campionato e sui vari impegni, tra me ed Eziolino si sono scritte cose di ogni tipo. Io ero impegnato con le ultime formalità, il mister si riposava. Stiamo ricostruendo la squadra con la struttura portante dell’anno scorso, con l’obiettivo di fare un campionato importante.Il campo ci dirà dove potremo arrivare. Questo campionato sarà ancora più complesso, ci saranno altre squadre che investiranno cifre importanti. Alcuni giocatori non faranno più parte della nostra rosa, ma altri arriveranno. Sono convinto che sapremo fare qualcosa di positivo”.

Sul bilancio e sullo stadio, Giove spiega: “Quando ho incontrato di nuovo 15 giorni fa Capuano, il mister mi ha subito chiesto della questione stadio. Ho confermato che avremmo avuto a disposizione lo Iacovone, come aveva detto il ministro Abodi. Ci siamo iscritti al campionato per una capienza di 10.990 posti. Con Eziolino siamo rimasti sulla prosecuzione del progetto, in linea con quanto accaduto lo scorso anno, il mister ci ha dato carta bianca per proseguire su una strada già tracciata. Abbiamo sempre avuto rassicurazioni sul giocare le partite allo Iacovone, ma Ferrarese ha messo nero su bianco anche l’indisponibilità dello stadio: a questo punto non so più a chi credere tra Abodi e Ferrarese. Se dovessimo perdere una parte importante dei nostri introiti, sarei costretto a dire al mister di smantellare la squadra”.

Per Giove un solo rammarico nella passata stagione, l’incendio dello Iacovone: “Quanto accaduto con il Foggia ha segnato tutto il cammino del Taranto, abbiamo subito un danno economico non indifferente oltre a un’imposizione fatta dalla Lega di recuperare un numero elevato di partite consecutive, giocando cinque partite in rapida successione. Giocando con il Cerignola allo Iacovone e con regolarità, probabilmente avremmo potuto migliorare qualcosa. Sicuramente per il danno economico subito dal Taranto, non avremmo subito i quattro punti di penalizzazione”.

Il presidente tende anche a chiarire eventuali dissidi avuti con il signor Capuano negli ultimi mesi: “Tutti sanno che ho un carattere forte e devastante, cerco sempre di parlare il meno possibile per fare meno danni. Tra me e Capuano non c’è mai stata una situazione di incomprensione che potesse mettere in discussione il nostro rapporto”.

Tra il -4 e i fatti di Vicenza, prosegue il patron “Uscivamo da un’ingiustizia di quattro punti, con il Taranto è cambiato l’ordinamento sportivo. A Vicenza sono stati aggrediti i nostri tifosi, mentre il petardo che ha colpito lo steward è arrivato dal settore locale. Il Taranto parte con 250.000 euro in meno, il Vicenza senza nemmeno una partita di squalifica del campo. In tre anni abbiamo pagato oltre 250.000 euro di multe, c’è una persecuzione nei nostri confronti che non è giusta: tutti i cittadini devono fare attenzione a questi episodi. I miei tifosi devono sapere che, qualsiasi cosa si faccia, a pagarla è sempre la società. Il Taranto è un rompiscatole, ci sono vari pesi e varie misure: andrò nelle sedi competenti per farmi sentire”.

Questione Faggiano: “Per noi Faggiano è un nodo importante per provare a portare avanti la società. Siamo consapevoli che il settore giovanile deve essere decisivo, quest’anno cambia tutto: abbiamo individuato Armenise come responsabile del settore giovanile. Stiamo partendo da zero, con un progetto importante: abbiamo fatto un accordo triennale per realizzare qualcosa. Le difficoltà, ad oggi, sono quelle di reperire i fondi da mettere a disposizione per fare investimenti. Per accedere a certi finanziamenti, bisogna avere un budget tripla A. Non ci sono budget così, a partire dalla Serie A, capaci di fare questo tipo di investimenti. Eravamo fiduciosi che Faggiano potesse essere inserito tra gli impianti di riqualificazione per i Giochi ma in questo momento la dirigenza ha una sua classificazione, idea e logica che, come presidente della società, non possiamo che rispettare. Purtroppo non è inserito tra gli impianti, nonostante ne abbiamo fatte diverse richieste. Negli ultimi due anni abbiamo evidenziato anche il problema legato allo Iacovone B, che diventerà un cantiere. È un’idea che non abbiamo abbandonato e che continueremo a perseguire, con tutte le nostre forze e tenacia: non siamo noi a comandare e vedremo cosa succederà”.

Il Taranto non smantellerà la squadra che ha conquistato il secondo posto in campo: “Abbiamo riacquistato credibilità, tanto che i giocatori chiedono di venire a Taranto ora. Siamo stati la seconda squadra ad avere l’ok. La Lega Pro è un bagno di sangue, l’obiettivo è uscire da questo fango e andare in Serie B. Ci sono tante società lì che portano a casa cifre importanti. Mai come ora abbiamo avuto così tante richieste per i nostri giocatori, questa è la dimostrazione che se avessimo voluto smantellare, lo avremmo fatto”.

Giove crede nel pieno utilizzo dello Iacovone: “Faremo la campagna abbonamenti, come abbiamo fatto lo scorso anno, e spero che non ci siano sorprese: sarebbe un’altra battuta d’arresto per noi”.

A questo proposito, il vicepresidente del Taranto Vincenzo Sapia illustra la situazione relativa all’utilizzo dell’impianto nel quartiere Salinella: “Il progetto con Capuano sarà fattibile finché lo stadio sarà fruibile. Al momento siamo spettatori interessati, a volte invitati, altre volte no ai tavoli tecnici. Giocare a porte aperte significherebbe sicuramente non avere una capienza di 2000/3000 posti, sarebbe impensabile farlo a queste condizioni. Quando abbiamo depositato la registrazione, l’amministrazione ci ha fornito un documento con una capienza di 10990 posti. Se siamo all’ornitomanzia, sono preoccupato: abbiamo bisogno di certezze, non di speranze. Questo può accadere in un oratorio, non in una partita di calcio. Al momento non abbiamo una convenzione firmata con il Comune di Taranto: sono in difficoltà perché non firmano perché aspettano istruzioni dal Commissario, che aspetta gli auspici del Ministro. I soggetti tecnici sono responsabili di quello che verrà fatto, da loro dipenderà il lavoro del Mister Capuano e la programmazione aziendale di Taranto. Come tutte le società deve stare attenta a costi e ricavi. In quella riunione è stato consultato l’amministratore delegato di Sport&Salute che, entro il 31 maggio, avrebbe dovuto presentare un progetto che consentisse a Taranto di giocare durante i lavori in corso: il budget è stato quasi raddoppiato proprio per questo. Avevamo anche predisposto delle barriere ecografiche per consentire gli allenamenti. Non siamo mai stati invitati ai tavoli tecnici se non per l’incontro della Camera di Commercio con il Ministro. Abbiamo segnalato per tempo tutte le emergenze per essere sicuri di giocare a Taranto”.

Su una scadenza ipotetica, Sapia dice: “Siamo abituati ad avere un piano B e un piano C, non possiamo farci trovare impreparati, soprattutto per rispetto di chi lavora e dei tifosi. La scadenza non dipende da noi. Finché non inizia il campionato, aspettiamo. Possiamo dire di andare a giocare altrove anche due giorni prima dell’inizio del torneo: speriamo di giocare qui e che ci sia anche garantito l’allenamento. Castel di Sangro? Voglio essere ottimista, spero di vederlo lontano. Sono convinto che potremo giocare a Taranto. Diventerebbe un disagio, soprattutto per i tifosi, oltre a essere un danno per la nostra società”.

 
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