Mercato Centrale Livorno, la storia del Re della Pasta – .

Mercato Centrale Livorno, la storia del Re della Pasta – .
Mercato Centrale Livorno, la storia del Re della Pasta – .

La sua pasta è diventata famosa in tutto il mondo, tanto da aver “stregato” personaggi illustri come Papa Francesco, l’ex Regina Elisabetta, Barack Obama e il Principe Alberto di Monaco. Non è un caso che Valerio Chiesa sia il “Re” di Livorno e il suo bancone al Mercato Centrale è uno dei più caratteristici, oltre che dei più rinomati. All’interno, sei file di faretti illuminano un pavimento a scacchi bianchi e neri e una serie di elementi dorati: le cornici dei quadri, le gambe in legno intarsiato di un’elegante consolle in marmo, l’insegna che recita “The King of Pasta”. Ma non siamo in una boutique di New York o Parigi e dietro i vetri lucidi del bancone non ci sono gioielli ma tortelli, gnocchi e tagliatelle.

Da laboratorio artigianale a pastificio internazionale, la storia di Valerio Chiesa

Livornese DOC classe 1980, Chiesa prende in mano le redini del laboratorio artigianale fondato dai nonni nel 1969 e lo rivoluziona secondo il suo stile. Nel 2018 trasferisce il laboratorio in uno spazio adiacente, rendendo visibile il lavoro al pubblico, in linea con la diffusa passione per lo show cooking. Organizza corsi di cucina per diffondere l’arte della pasta fresca e propone primi piatti espressi ai livornesi e ai tanti turisti che sempre più spesso scelgono di visitare la città di Livorno, approdo delle navi da crociera internazionali.

La pasta fresca che piace alla Formula 1

Valerio ha partecipato di recente alla festa per i 50 anni di Giovanni Pasquini, fondatore del marchio Gesture italiano, dove ha curato il catering insieme alla pasticceria Cristiani, altra eccellenza locale. Consolidate le collaborazioni di Chiesa con il dorato mondo della Formula 1: a maggio ha curato l’ospitalità sopra i box del GP di Monaco e a settembre parteciperà a un gala targato Ferrari per il quale ha fatto realizzare uno stampo per pasta fresca a forma dello stemma della casa di Maranello: “Sarà il piatto forte dell’evento”, assicura Valerio nell’intervista rilasciata a CiboToday.

Il Papa, la Regina Elisabetta e tutte le altre celebrità che amano il Re della Pasta

Uno dei segreti di Valerio Chiesa è proprio quello di saper reinterpretare la tradizione della pasta fresca all’uovo in nuove varianti, pensate su misura per l’ospite del momento. L’altro è che la storia dei piatti serviti sulle tavole più prestigiose del mondo sembra quasi una favola, con tanto di principi e lieto fine. “Tutto è iniziato nel 2012 quando sono stato chiamato a cucinare a Monte Carlo per il principe Alberto di Monaco. Ho preparato dei tortelli di pasta rossa e bianca con ripieno di aragosta. Tra gli invitati c’era anche la regina Elisabetta II d’Inghilterra, che ha mangiato la mia pasta, ne è rimasta piacevolmente sorpresa e mi ha invitato a Buckingham Palace per il giubileo del 2012. In quell’occasione ho preparato dei girasoli di pasta con ripieno di aragosta, mentre per il 70° giubileo le ho mandato dei ravioli di ricotta e spinaci”.

Da Livorno alle tavole più importanti del mondo

Ma non finisce qui. “Nel 2016 sono stato invitato alla Casa Bianca, ho cucinato per l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante una cena dedicata alle eccellenze italiane a cui hanno partecipato l’ex premier Matteo Renzi, Bebe Vio, Roberto Benigni, Paolo Sorrentino e tante altre personalità italiane dello spettacolo e dell’imprenditoria. Mi hanno chiesto dei tortelli di patate”. E poi aggiunge orgoglioso: “Al Santo Padre piacciono i girasoli di aragosta”. Sì, perché tra i tanti personaggi importanti amanti della pasta della Chiesa c’è anche Papa Francesco, “La prima volta che mi ha chiamato la segreteria vaticana ho riattaccato pensando fosse uno scherzo!”, racconta.

Le materie prime del pastificio livornese e i ravioli dorati

La forza di un progetto come quello di Chiesa si fonda su solide basi di materie prime di qualità e ricette tradizionali: “Usiamo solo farine e semole pugliesi tra le migliori al mondo. Uova di galline livornesi allevate a terra, ricotta di pura pecora prodotta in Toscana, carni italiane, mortadella di Modena, non utilizziamo succedanei. Ho conservato le ricette della nonna e del padre, che ho integrato con la ricerca di nuovi ripieni”. Nel 2017, dopo anni di ricerca, Chiesa ha dato una nuova svolta alla sua storia imprenditoriale creando King Gold, il tortello d’oro zecchino reso celebre da un video di pochi secondi che Flavio Briatore ha pubblicato sui suoi social, ribattezzandolo Raviolo Billionaire. “Quei sette secondi mi hanno cambiato la vita. Nei giorni successivi abbiamo ricevuto qualcosa come 2.783 ordini da tutto il mondo”.

Un futuro replicabile per la pasta delle star

Per il Pastificio Chiesa, il raviolo dorato segna l’ingresso nel mercato del luxury food. Da quel momento, la sua pasta entra nei menù dei ristoranti più prestigiosi (310 per l’esattezza) d’Italia e non solo: “Esportiamo anche a Dubai, Parigi e Madrid” racconta Valerio. Un sogno a cui manca solo l’ultimo tassello per realizzarsi: “Accoglierei a braccia aperte un grande imprenditore che mi dicesse: Valerio, replichiamo quello che hai fatto in altre città”. L’invito è aperto.

 
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