“Quanto accaduto ci spinge a riflettere sul delicato equilibrio tra l’esigenza di sicurezza e la generalizzazione di strumenti, spesso a fini di propaganda politica, per ottenerla”. Inizia così la nota del gruppo consiliare del Partito Democratico dopo il patteggiamento in tribunale del 37enne grossetano. L’uomo aveva raccontato di essere stato picchiato da un senegalese nel centro di Grosseto esattamente un anno fa. I carabinieri, dopo aver visto le immagini delle telecamere, lo hanno smascherato. “Il caso che coinvolge l’insegnante di arti marziali e l’accusa di falsa testimonianza sottolineano quanto sia cruciale affrontare il tema della sicurezza con razionalità e senso di responsabilità, senza cadere in eccessi che rischiano di acuire paure e tensioni sociali – affermano i consiglieri Pd -. Le politiche di sicurezza sono un valore fondamentale per la nostra comunità, come per tutte le altre, ma non devono mai diventare uno strumento politico per enfatizzare le paure. L’episodio dimostra come un’iniziativa valida, come quella di Vigilanza di quartiere, possa diventare controproducente se utilizzata in modo improprio. È fondamentale ricordare che la lotta al degrado sociale e la difesa dei valori passano attraverso un’azione corale e incisiva di un’intera comunità rispettosa delle leggi, così come la sicurezza ci è garantita in primis dall’incessante lavoro delle forze dell’ordine. L’esaltazione e la drammatizzazione dei problemi intrinseci, invece, alimentano solo un clima di paura e di sfiducia che non giova a nessuno. Siamo anche convinti che ogni violazione della legge vada punita con rigore ma con altrettanta fermezza ribadisce che è importante non esaltare gli animi in un momento sociale così delicato”. Il Partito Democratico chiude: “Siamo tutti chiamati a collaborare per costruire una comunità più sicura, ma questo deve avvenire attraverso il dialogo, la trasparenza e il rispetto della legge”.
