«Il Piano Mattei è decisivo, siamo pronti alla sfida» – .

«Il Piano Mattei è decisivo, siamo pronti alla sfida» – .
«Il Piano Mattei è decisivo, siamo pronti alla sfida» – .

Il nuovo mondo è il Mediterraneo. Gli armatori non hanno dubbi, tanto che lo slogan “Un’identità mediterranea per l’Europa” è stato scelto come slogan dell’assemblea annuale di Assarmatori. È il presidente Stefano Messina ha insistito molto su questa identità che certamente privilegia l’Italia meridionale.

Signor Presidente, in questo cambio di paradigma, la posizione geografica favorisce il Sud. Anche l’attuale situazione geopolitica favorisce il Sud?
“Certamente sì, ancor più la posizione geografica che la situazione geopolitica che può evolvere in modo al momento imprevedibile. Una parte molto consistente del traffico oil&gas passa attraverso il Canale di Sicilia, a cui aggiungiamo la capacità produttiva della nostra industria nazionale: questo può fare del Sud Italia un vero e proprio hub energetico, un’opportunità da cogliere e da non perdere che rappresenterebbe un fattore di crescita e di rilevanza geostrategica per tutto il Sud Italia e anche per il Paese. Ovviamente, bisogna anche considerare le opportunità di reshoring industriale che si apriranno se la filiera logistica Asia-Europa, colpita prima dal Covid e poi penalizzata dalla semi-chiusura di Suez, imporrà una riscrittura del sistema di approvvigionamento industriale globale”.

Il premier Giorgia Meloni ha detto che il primo asset da valorizzare per il Sud è il mare con una nuova centralità per porti e logistica. È questa la strada giusta?
«È la strada giusta, lo ripetiamo da anni e siamo soddisfatti di poter dialogare con un Governo che è sulla nostra stessa lunghezza d’onda. Il trasporto marittimo, i porti, l’intera filiera logistica possono generare ricchezza e occupazione stabile e altamente specializzata. Possono soprattutto essere il motore delle attività industriali in un crescendo di opportunità che nasceranno nell’area del Mediterraneo”.

Cioè? Si riferisce al Sud che diventa centrale in una dinamica che include i Paesi del Nord Africa. Anche dal punto di vista energetico. Il Sud, piattaforma del Mediterraneo, potrebbe diventare essenziale per tutta l’Europa, soprattutto nella distribuzione di combustibili più puliti?
“È quello che ci auguriamo accada. Non siamo particolarmente d’accordo con il concetto di neutralità tecnologica: è impossibile avere tutti i combustibili possibili disponibili nei nostri porti, incastonati nelle città. Bisogna fare delle scelte e credo che gli armatori, che conoscono le tendenze del mercato, debbano indicare la strada. Bene, secondo noi, bisogna puntare sui biocarburanti e sul gas naturale liquefatto per raggiungere gli sfidanti obiettivi di sostenibilità fissati a livello internazionale. Come ho detto prima, in questo scenario il Sud Italia avrà un ruolo decisivo.”

Fondamentale per questo cambio di paradigma è il Piano Mattei. Esportiamo formazione e tecnologie per aiutare, e non per depredare i nostri vicini.
“Sosteniamo il Piano Mattei senza se e senza ma. L’Italia è il Paese, tra quelli europei e mediterranei, meglio collegato al continente africano grazie a una rete di servizi marittimi senza pari: lo scambio con queste realtà fa parte della nostra storia e del nostro futuro”.

L’ETS, la tassa introdotta dall’Europa per spingere la transizione ecologica, non identifica con precisione gli obiettivi da perseguire. Una tassa senza scopo?
“Nel frattempo, parliamo eufemisticamente di regole intempestive. Ma ora non è più il momento di lamentarsi. Queste regole sono ormai diventate realtà e quindi tocca a noi, ora, trasformarle da un problema a un’opportunità. Come possiamo farlo? Ad esempio, dobbiamo garantire che i fondi generati dal trasporto marittimo per l’ETS e il regime di sanzioni FuelEU siano destinati al settore per investimenti che siano mirati proprio alla sostenibilità, ad esempio per il rinnovo della flotta.”

Rinnovamento della flotta di sicuro. E poi oggi in Italia non c’è un solo porto in grado di rifornire da terra una nave ormeggiata in banchina. E questo nonostante le navi siano pronte da anni.
«È vero, ma all’interno del Fondo complementare al PNRR sono state riservate risorse importanti proprio per l’elettrificazione delle banchine, le Autorità di sistema portuale hanno iniziato a muoversi e quindi anche da questo punto di vista ci aspettiamo passi avanti molto presto».

Anche la cantieristica navale e le crociere stanno sempre più giocando un ruolo straordinario come motore economico del Sud. Napoli è un polo per il turismo e ora, grazie al nuovo bacino di carenaggio, può diventarlo anche per le riparazioni navali.
“La Blue Economy nel suo complesso rappresenta un elemento insostituibile di crescita: turismo, crociere, cantieristica e tutto l’indotto che questo settore riesce a generare con ricadute positive su tutta la filiera. Una città come Napoli è, per storia e vocazione, una delle capitali internazionali dello shipping: un ruolo di cui deve essere orgogliosa e che deve difendere.”

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La mattina

 
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