cosa mangio, dove compro e perché l’Umbria è la più bella del mondo – .

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In un’intervista al ‘Financial Times’, l’imprenditore umbro più conosciuto al mondo, per la sua casa di moda ‘Brunello Cucinelli’, si racconta. E, così facendo, tratteggia le meraviglie della sua terra. Partendo da Solomeo, attraversando le bellezze paesaggistiche e artistiche, raccontando la spiritualità benedettina e francescana, ricordando la sua infanzia e i riti delle stagioni per poi aprire le porte nella propria intimità. Cosa mangia, dove acquista i prodotti che non devono mancare a casa sua.

L’intervista Dice: «Solomeo, e tutta l’Umbria, è tranquilla, tranne quando arriva il carnevale a gennaio. Poi le città ei paesi dell’Umbria abbondano di sagre, festeggiamenti e sfilate. In questo periodo le pasticcerie si riempiono di strufoli, castagnole e crescionda di Spoleto. Quando ero ragazzo mangiavamo in abbondanza, ballavamo in un fienile e tutti gli altri contadini nel raggio di chilometri si univano a loro”.

L’autunno Cucinelli racconta di quanto sia attratto dalla stagione autunnale: «Settembre, ottobre e novembre sono ottimi mesi per i buongustai perché tutto arriva in una volta: la raccolta delle olive e dell’uva, l’abbondanza di tartufi e funghi selvatici. Io e la mia famiglia andiamo a caccia di funghi nei boschi intorno al Lago Trasimeno. Durante la vendemmia autunnale – l’immancabile vendemmia – visito i vigneti e le cantine del territorio di Montefalco. Cerco piccoli produttori come Paolo Bea che siano coinvolti in prima persona in ogni fase del processo di vinificazione».

Cucina povera Ricorda la nostra cucina povera: «Un pranzo tipico o una colazione tardiva è a base di pane, olio buono, prosciutto, salsiccia o formaggio: li compro al mercato contadino di Pian di Massiano a Perugia il sabato, oppure Coldiretti Campagna Amica, un mercato. Per il miglior olio d’oliva, cerco Batta, un’azienda agricola situata fuori Via San Girolamo, sulla strada per Perugia. Irroratelo sul pane caldo di una delle panetterie centrali di Perugia, dove si produce ancora il nostro pane regionale non salato, il pane sciapo, che è un ritorno a una pesante tassa sul sale imposta nel XVI secolo. La Cantina di Spello. Credetemi, se assaggiate le tagliatelle al tartufo nero de La Cantina di Spello, vi fermerete e vi renderete conto che Dio esiste». «E Cesarino in centro a Perugia – prosegue -, con un’ottima cucina stagionale, ha anche una vista invidiabile su Piazza IV Novembre, a mio avviso una delle piazze più belle d’Italia. È ben posizionato vicino alla Galleria Nazionale dell’Umbria, dove si è appena aperta una mostra per i 500 anni del pittore Pietro Vannucci, detto il Perugino».

Vita quotidiana Da qui la propria quotidianità: «Un rito irrinunciabile è alzarsi presto e andare a prendere un cappuccino e una brioche. Il mio lo prendo al negozio del paese di Solomeo, La Bottega Delizie & Capricci, alle 7 del mattino mentre i cornetti sono ancora caldi e la marmellata si sta sciogliendo. Quasi tutte le mattine faccio colazione con gli appaltatori che lavorano ai progetti di costruzione e restauro finanziati da Cucinelli: il Teatro Cucinelli, il monastero di Norcia e l’arco etrusco. Essere coinvolto in questi progetti è la mia passione, perché sono un artigiano e un architetto nel cuore». Ricorda gli artigiani umbri: «A Deruta, per esempio, c’è un intero distretto ceramico caratterizzato da sfumature gialle e azzurre e motivi di flora e fauna. A Spello ea Trevi la bravura dei falegnami dell’Olivo non smette mai di ispirarmi. Lavoriamo sodo ma finiamo alle 17:30. Questo è essenziale”.

Lo sport Poi l’attività sportiva: «Dopodiché mi occupo anima e corpo giocando a tennis oa calcio nel Parco Don Alberto Seri o allo stadio Solomeo. Il calcio mi fa impazzire: la Juventus è la mia squadra ma sono contento quando vincono anche Milan o Perugia». Infine, da dove vengono i colori delle sue collezioni: «Poco prima che il sole tramonti, i colori qui sono meravigliosi, così rustici. I miei abiti si ispirano a questi colori: vengono dalla terra e dalle mie origini, e dalle tradizioni dei frati francescani e benedettini, che sono semplici e rigorose. Quando lasci l’Umbria porti con te un po’ di tranquillità e la sensazione di essere in sintonia con i ritmi della natura. Guadagnerai anche circa un chilo di peso in più da tutto il buon cibo, vino e prelibatezze. Questo è assolutamente garantito”

 
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