Mattina. “La mano della criminalità organizzata mafiosa” dietro l’omicidio di Bartolomeo Pio Notarangelo, il 36enne di Vieste ucciso ieri intorno alle 15.20 in località “San Martino Tagliata”, tra Mattinata e il centro di Vieste. Si tratta dello stesso luogo in cui venne ucciso Bartolomeo La Pomarda il 18 luglio 2023.
Come riporta l’Ansa, “A dare l’allarme alla polizia ieri pomeriggio sono stati i suoi familiari che, non vedendolo ritornare, lo hanno cercato nel terreno di sua proprietà che aveva acquistato qualche anno fa. Hanno così ritrovato il corpo senza vita dell’uomo“.
“Sul delitto indagano i Carabinieri, coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bari”. “La polizia sta lavorando in un contesto molto complesso, vista l’assenza di telecamere e di possibili testimoni. L’anno scorso l’azienda di allevamento bovino della vittima fu colpita da un interdizione antimafia emessa dal prefetto di Foggia“.
MESSA A FUOCO
Bartolomeo Pio Notarangelo sarebbe stato ucciso a colpi di fucile. 36 anni, originario di San Giovanni Rotondo, residente a Vieste, risulta cugino di Angelo Notarangelo, “cintaridd” (boss della mafia garganica, ucciso a colpi di fucile la mattina del 26 gennaio 2015 in località Gattarella. Angelo Notarangelo ha rappresentato l’attore centrale nei processi per mafia Medioevo E Tre moschettieri). Un altro cugino di Bartolomeo Pio Notarangelo è Giambattista Notarangelo, assassinato nel 2018.
Compare invece Bartolomeo Pio Notarangelo, vittima dell’agguato mortale di questo pomeriggio relativo al “Baffino” di Mattinata. Si fa riferimento a Antonio e Andrea Quitadamo, attuali collaboratori di giustizia. Notarangelo era cognato di Andrea “Baffino”, il più giovane dei suoi fratelli.
L’agguato mortale è avvenuto tra Mattinata e Vieste, precisamente in località”San Martino Tagliata“, stessa zona dove quasi un anno fa (18 luglio 2023) Bartolomeo La Pomarda, 28 anni (classe 1995), originario di Mattinata, fu vittima di un omicidio. Sembra non esserci alcun collegamento tra le due imboscate.
Profilo. Condanne, arresti
Bartolo Notarangelo non aveva all’epoca altri processi pendenti. È stato condannato nel 2021 a due anni e 8 mesi per droga. L’uomo è stato seguito legalmente dall’avvocato Salvatore Vescera del foro di Foggia.
Dalla raccolta dei dati, ad esè stato arrestato in flagranza di reato lo scorso 21 ottobre 2019 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti; già noto alla polizia, “era stato trovato in possesso di un chilo di cocaina e oltre 20mila euro in contanti dopo un controllo della droga rappresentata a Manfredonia”.
Pochi mesi prima, nel marzo 2019, il Tribunale di Foggia aveva assolto Bartolomeo Pio Notarangelo con altri due da varie accuse di detenzione di armi e cocaina. “Il fatto non esiste”. Notarangelo insieme ad altri due furono arrestati nel 2016 dai carabinieri della compagnia di Vico del Gargano nel corso di un’operazione di contrasto agli affari della famiglia Notarangelo, un tempo guidata da Angelo “cintaridd” Notarangelo, ucciso nel gennaio 2015.
“I cugini Bartolomeo e Danilo Notarangelo, parenti del defunto capoclan, insieme a Calabrese, secondo l’accusa si trattava di spacciatori di diversi spacciatori del Vieste.
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