Pubblicato alle 07:00
CARRARA – Un nuovo, splendido capitolo dedicato all’arte del nostro Paese: si apre alle Palazzo Cucchiari (via Cucchiari 1) a Carrara la mostra “Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattori a Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla“. Ci sarà l’inaugurazione 29 giugno e la mostra, curata da Massimo Bertozzi, rimarrà fino 27 ottobre.
Saranno quattro mesi di full immersion in uno degli aspetti più interessanti e affascinanti della storia dell’arte italiana. In totale è uno novanta opere – tra dipinti su tela e tavola, acquerelli, pastelli e sculture in bronzo e gesso – che abbraccia un arco di tempo che va dal 1864 al 1917.
Nelle intenzioni del Curatore, infatti, c’è il desiderio che la mostra “Belle Époque. I pittori italiani della vita moderna. Da Lega e Fattori a Boldini e De Nittis a Nomellini e Balla” seguono le tracce delle mutazioni della pittura dopo l’Unità, dal superamento delle scuole regionali alla ricomposizione di un’impronta nazionale, per puntare dritti a una cultura artistica adatta al tempi moderni della “Nuova Italia”. È un processo che dagli ultimi battiti macchiaioli conduce all’effervescenza della scapigliatura fino agli esiti finali del divisionismo, cioè da Fattori e Lega a Boldini e De Nittis a Nomellini, Balla.
Senza contare che altri artisti presenti in mostra con le loro opere portano il nome di Signorini, Spadini, Pellizza da Volpedo, Zandomeneghi e Corcos, e poi ancora Antonio Mancini, Tranquillo Cremona, Moses Bianchi, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Gaetano Previatie molti altri.
Il percorso espositivo
Diviso in sette sezioni per comprendere meglio questo passaggio epocale della pittura italiana:
Tempi moderni
Non più solo gli spazi e le attività rurali, teatro d’azione dei pittori, sempre più attratti dalla pratica all’aperto, diventano gli spazi urbani, le strade e le piazze, ma anche i parchi e i giardini pubblici e la nuova scoperta dei luoghi di mare.
Casa e famiglia
Comodità dell’abitare e modi di vivere: quando la casa diventa anche luogo di mettersi in mostra, con soggiorni, sale da pranzo e studi che diventano spazi pubblici, dove mostrarsi, anche a se stessi, compiaciuti della propria opulenza, ma anche della propria eleganza o sobrietà.
I pittori della vita moderna
Finalmente gli artisti non sono più solo quelli sradicati dalla vita bohémien ma cominciano a godere di una diversa considerazione sociale, che li accoglie nei salotti e nei circoli più esclusivi, dove loro stessi, il loro atelier e anche le loro famiglie diventano soggetti di pittura, eleganti e esteticamente suggestivo.
Interludio
Il campo della scultura: tra ritiro romantico e inquietudini moderniste, tra misticismo religioso e misticismo mondano, si riassumono le caratteristiche della scultura liberty, tra il simbolismo pascoliano di Leonardo Bistolfi e l’eleganza aristocratica di Paolo Troubetzkoy
Miti vecchi e nuovi
La modernità diventa subito abitudine, per cui la continua ricerca di distrazioni o di altre forme di stupore anima nuovi desideri, per un altrove esotico o semplicemente più naturale, o per altri mondi, prodotti dall’uso di sostanze o da pratiche mistiche ed esoteriche: in entrambi i casi sono contesti in cui alcuni artisti inciampano e lasciano la loro testimonianza
Povera patria
L’Italia del popolo: antichi bisogni e nuove aspettative. Nonostante tutto crediamo nel futuro.
Un paradiso per le donne
Quando la mondanità ostenta lo “status sociale” della bellezza, a teatro o al bar, alle corse dei cavalli, per una passeggiata per strada o nel salotto di casa, le signore diventano protagoniste: quelle che si accontentano di governare la ménage familiare, alcune si sfogano in attività filantropiche e culturali, altre addirittura pensano di influenzare il governo del Paese… ma la condizione delle donne è sempre la stessa…
Aspettando domani
L’abbandono del naturalismo fornisce sensibilità di spirito e mente lucida, alla ricerca di un linguaggio espressivo adatto alla realtà dei sogni e alle suggestioni dei simboli; la pittura divisionista diventa l’espressione naturale del Simbolismo, quasi una versione nazionale dell’Art Nouveau, campo d’azione della “secessione italiana”, aperta alla genesi e all’esordio delle avanguardie.
Orari e informazioni
Dal 29 giugno al 15 settembre martedì, mercoledì, giovedì, domenica 9.30-12.30 e 16-20; Venerdì e sabato 9.30-12.30 e 16-23. Dal 17 settembre al 27 ottobre martedì, mercoledì, giovedì e domenica 9.30-12.30 e 15-20; Venerdì e sabato 9.30-12.30 e 15-21. Chiuso lunedì.
Biglietti d’ingresso: € 10; ridotto € 8; gruppi da 10-29 persone € 8; da 30 in poi 7€; studenti universitari € 5; gratuito per giovani fino a 18 anni, portatori di handicap e loro accompagnatore, giornalisti con tessera nazionale; Sono previste convenzioni Unicoop, Coop, Coop Liguria e Touring Club Italiano
Contatti: +39 0585 72355 – [email protected].
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