INGOLFATO – Litanie ultraterrene della disperazione – .

INGOLFATO – Litanie ultraterrene della disperazione – .
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votazione
8.0

  • Bande:
    INGHIOTTITO
  • Durata: 00:39:29
  • Disponibile dal: 19/04/2024
  • Etichetta:
  • Discesa oscura

  • Me Saco Un Ojo Records

Streaming non ancora disponibile

Ascoltare uno qualsiasi degli ultimi lavori composti da Mustafa Gürcalioğlu – leader di Decaying Purity, Hyperdontia, Diabolizer ed Engulfed, nonché ex Burial Invocation – è tra i modi più attendibili per farsi un’idea dello stato di salute del death metal Oggi. Il chitarrista turco sta raccogliendo l’eredità di tanti grandi del genere, contribuendo con dischi sempre molto raffinati e sentiti a infondere nuova linfa a questa corrente e portarla all’attenzione di un pubblico underground sempre più ampio. Seguiamo da tempo le sue imprese ed è sicuramente un piacere avere tra le mani un nuovo lavoro degli Engulfed, gruppo con cui il musicista tende ad esplorare il lato più sinistro e oscuro del death metal, portandolo talvolta – a livello di atmosfere – vicine anche ad alcune suggestioni nere. Siamo più o meno nel filone Incantation/Dead Congregation, con la band che resta fedele all’idea di pesantezza mista a progressioni più evocative e mefistofeliche dei lavori precedenti, a cui si aggiunge – come già avvenuto sul notevole EP “Vengeance of the Fallen” – un approccio piuttosto tecnico e un dinamismo di fondo che non è sempre comune a questa particolare corrente. I passaggi ritmici serrati e certi colpi di scena particolarmente incalzanti contribuiscono a mantenere un senso di tensione costante, ma il quartetto – che include ovviamente altri membri ex e attuali della band citata in apertura – è infatti bravo a spezzare il ritmo e a inserirsi nello sviluppo dei brani provenienti da registri diversi, come break più groovier o alcuni arpeggi inaspettati. Certo, ad un attento ascolto, alcuni di questi riff o soluzioni non sembrano poi così lontani da ingredienti presenti anche nel repertorio di Hyperdontia o Diabolizer (nonostante il primo a livello stilistico sia molto più old Floridian school e il secondo più tendente al atteggiamento death-thrash), tuttavia resta ben chiara la diversa impostazione e individualità del progetto, se non altro perché il tutto è costantemente circondato da un’aria di desolazione – o addirittura da un’aura mistica cerimoniale, negli episodi più solenni e strutturati – che non è riscontrabile nelle realtà sopra citate.
Quello di Engulfed è un approccio che sa da un lato di consapevole e attenta reverenza verso certi maestri e, dall’altro, di voglia di misurarsi con qualcosa di più vivace e con un’espressività meno invischiata in certi canoni; una vocazione che porta ad attingere a molteplici fonti di ispirazione e ad attuare strutture un po’ più personali, senza però tradire la coerenza e lo spirito di fondo del progetto. Il risultato è un set-up audace, dinamico e indubbiamente interessante nella sua relativa complessità, con alcuni brani di grande calibro – “In the Abyss of Death’s Obscurity”, “Echoes of Suffering” e “Occult Incantations” su tutti – che riescono a catturano la tensione intrinseca e la vibrante, glaciale maestosità dell’insieme sono splendidi.

Tag: INGOLFATO Ultraterreno Litanie Disperazione

 
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