«Sono una timidezza compulsiva, combatto la mia timidezza parlando per ore e ore» – .

«Sono una timidezza compulsiva, combatto la mia timidezza parlando per ore e ore» – .
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«Sì, è vero, sono timido, ma è una dimensione che non ho mai perso, in fondo, e che credo mi apparterrà sempre». Lo dice ridendo Linusmentre lo raggiungiamo al telefono in un lunedì piovoso che potrebbe facilmente sembrare novembre, se non avessimo davanti a noi un calendario che recita aprile.

IL 29 aprile il personaggio più amato e autorevole del panorama radiofonico italiano farà il suo debutto teatrale sullo storico palcoscenico Teatro Alcione di Milano presentare (e presentarsi) Radio Linetti in direttaun one man show, prodotto da Key Frame e Alveare Produzioni, dove curiosità, storie e ricordi personali si uniscono, convergendo in una storia inedita che svela al pubblico l’anima di uno dei personaggi più iconici del mondo della radio.

In onda da quasi 50 anni, in onda su Radio Deejay, «chiamando Italia» con Nicola Savino da oltre 30 anni, Linus non è mai a corto di parole, forse per questo non avvicinerebbe mai la timidezza come una qualità. «Sono il classico esempio di timidezza compulsiva, ma quando mi trovo in situazioni come queste andrei avanti a parlare per ore».

Sul palco, Linus diventerà un narratore eccezionale che racconta storie che intrecciano ricordi passati e presenti, accompagnandoli con le note delle canzoni che hanno segnato questi momenti. L’ispirazione per Radio Linetti in diretta? È nato da una semplice giornata in macchina con un amico, un dialogo che è diventato spunto di riflessione, aprendo le porte a un vortice di ricordi e a un confronto sincero con se stessi.

«Era il 1974 e il soul mi ha cambiato la vita – racconta Linus – Dal mio debutto in radio nella primavera del 1976 non mi sono mai fermato. Me lo ricordo ancora, era un mercoledì e la mattina dopo andavo in gita scolastica. La musica è sempre stata la mia passione E Radio Linetti in diretta mi permette di coniugare la narrazione musicale con l’interpretazione. A teatro, in un contesto di vicinanza al pubblico, dove c’è interazione e partecipazione attiva: qui vedi e vivi il pubblico. Non vedo l’ora di salire su quel palco per sentire le reazioni e le emozioni di chi verrà a vedermi”.

Ma facciamo un passo indietro, per capire come una persona timida come lui sia riuscita a trasformare questa caratteristica – per alcuni paralizzante – in carburante per il suo motore artistico.

Linus e la timidezza, partiamo da qui: sei sempre stato timido?
«La timidezza, se vogliamo, rimanda a una dimensione dell’infanzia, dell’adolescenza… Allora potrei dire che è una caratteristica che non ho mai del tutto perso. Forse potrei definirmi più riservata, beh non sono proprio esuberante per natura. O meglio ancora, mettiamola così: Mi sento più a mio agio quando faccio qualcosa che sono sicuro di sapere come fare. Ad esempio, so nuotare, ma l’acqua non è della mia dimensione ideale, quindi non vado in piscina perché non voglio che la gente mi guardi e pensi che non so nuotare. Mentre quando corro sono sereno e tranquillo…”.

 
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