una vittoria per cui ringraziarti. Report con alcune chicche. – .

una vittoria per cui ringraziarti. Report con alcune chicche. – .
una vittoria per cui ringraziarti. Report con alcune chicche. – .

di Piergiorgio Seveso

La nona giornata di cultura radiospadista che quest’anno ha assunto la forma straordinaria degli “Stati Generali” è stata coronata da un successo che ha sorpreso noi che l’avevamo ideata, voluta e organizzata. Dopo gli anni di pandemia che avevano rinviato il nostro appuntamento a mesi diversi (settembre, giugno, maggio) siamo finalmente tornati alla nostra sede temporale elettiva, ovvero la festa di San Marco Evangelista.

Una nuova formula (senza l’apprezzato simposio prandiale) in una giornata d’inizio di lunghissimi ponti generati da alcune festività civili, insieme ad inevitabili eventi concomitanti, avrebbe sfavorito ogni altra iniziativa simile. Il nostro, invece, ne ha tratto nuova vita, nuovo vigore, producendo un’affermazione che va oltre le normali contingenze del nostro piccolo (e rissoso) mondo antico. L’evento ha portato al proprio stand personalità del cosiddetto tradizionalismo cattolico locale che, con passione e calma, hanno fornito ad un pubblico entusiasta, attento, composto e amichevole le principali coordinate di analisi della gravissima crisi (“La Notte”) che Il cattolicesimo romano negli ultimi decenni.

Inizialmente, dopo il saluto inaugurale di Ilaria Pisa che ha letto l’intervento di Aldo Maria Valli, impossibilitato a partecipare per problemi di salute, abbiamo prestato attenzione a questioni locali contingenti non meno gravi e importanti quali le sacrosante e legittime reazioni della gente Christian alla mostra blasfema di Carpi, patrocinata dalle “autorità diocesane” e conclusasi in anticipo. Il nostro amico Cristiano Lugli ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica le iniziative di pubbliche riparazioni del Comitato Scopelli. È poi intervenuto l’avvocato Minutillo che ha illustrato in modo esaustivo tutte le iniziative legali, nel rispetto della normativa vigente in questo territorio, che sono state messe in atto per sanzionare legalmente coloro che si sono resi responsabili di un simile disprezzo. Dopo il mio breve intervento di saluto e quadro teologico della giornata, Andrea Giacobazzi ha messo in guardia con un discorso lucido e serrato contro i principali errori che possono crescere come succhiatori mortali nel campo della Tradizione/Resistenza all’errore e della neo-eresia modernista. È stata poi la volta di don Marco Laghi della Fraternità sacerdotale “San Pio paese legale” e dell’urgente necessità di una scuola libera o parentale ben organizzata, dando l’esempio della scuola “San Pancrazio” di cui è preside. A chiudere la prima parte dei lavori è intervenuto il nostro amico Luca Fumagalli, cofondatore di Radio Spada. Partendo dall’analisi del romanzo “Catholics” di Brian Moore, ambientato in un futuro distopico dopo un futuristico “quarto Concilio Vaticano”, Luca Fumagalli ha dimostrato come le tante storie di un futuro distopico ecclesiale (da Benson a Morselli, da Cavaterra a Marshall , da Don Pace a Gray) impallidiscono di fronte alla concreta realtà ecclesiale da incubo che stiamo vivendo.

Nella seconda parte del convegno sono stati proiettati gli interventi di Alain Escada che ha illustrato le persecuzioni che il suo movimento “Civitas” ha subito da parte della “République française” e con grande franchezza ha delineato le principali battaglie che un movimento politico deve intraprendere vuole definirsi pienamente cattolico oggi. Il professor Corrado Gnerre del sito “I tre occhi” ha poi portato il suo saluto virtuale e, con franchezza tutta romana, ha cercato di distinguere tra l’essenziale e l’inessenziale, tra il sostanziale e il contingente all’interno del buon combattimento, mettendo in guardia contro facili santonismi di reazione pur presente nel campo del cosiddetto tradizionalismo. Un passaggio dell’intervento è stato felice occasione per un piccolo “dibattito” successivo, sulla base della nota (equilibrata, composta e cortese, considerando tra l’altro un tema libero) proposta dal prof. Mirtillo blu. Il dottor ha poi preso la parola. Corrado Ruini, presidente di Liberi in Veritate, graditissimo ospite anche per la cordiale collaborazione instaurata in questi mesi tra RS e LIVE che, con uno stile pacato ma non privo di pathos, ha tratteggiato i percorsi sovversivi della contemporaneità ecclesiale, sottolineando con forza un “Non praevalebunt” che era nel cuore di tutti i presenti. Il professor Martino Mora, nuovo esponente di un’apologetica cattolica rinnovata nei temi e negli stili, ha parlato a braccio ma con passione, prendendo spunti di riflessione da precedenti relazioni, sottolineando l’inevitabile resa del neomodernismo imperante al sistema ideologico orgiastico-mercantile, vero essenza della contemporaneità. Elena Bianchini Braglia, storica revisionista e localista da tutti apprezzata, ha delineato i rapporti tra la sempre viva ed attiva cospirazione massonica contro la Chiesa cattolica e l’attuale situazione ecclesiastica che ha realizzato tutte le peggiori aspirazioni del mondo settario di i secoli XIX e XX. È stata poi la volta dell’avvocato Massimo Micaletti che, grazie ad un inequivocabile intervento in power point, ha ampiamente dimostrato come l’attuale corso ecclesiale abbia largamente manomesso e compromesso l’efficacia delle battaglie bioetiche e prolife, abbandonando i coraggiosi e volenterosi operatori del settore deserto di concessioni sempre più impattanti e di soggettivismi sempre più devastanti. Quando è arrivata la volta della gentilissima Monica Gibertoni sposata con Negrini di Monnicraft, abbiamo potuto ascoltare la voce infallibile del magistero pontificio che metteva in guardia dai pericoli e dalle concezioni errate che potrebbero assediare la famiglia cattolica. Hai chiuso i lavori, con un intervento pirotecnico di te, Lorenzo Roselli di “Militia Christi”, che hai abbondantemente mostrato il carattere protestante ed eterodosso di ogni tendenza filosionista nell’ambito genericamente “cristiano”, mettendo ampiamente in guardia contro le tendenze equivalenti presenti in area cattolica. La relazione ha preceduto la conclusione dei lavori, incorniciati dal “Vogliamo Dio” che ogni anno ci sta diventando più caro.

Il pubblico ha assistito con attenzione e senza legittime distrazioni ad un intero pomeriggio di interventi che, lungi dal creare stranianti “one man show”, hanno dato vita ad un concerto polifonico (e non certo cacofonico), arricchendo profondamente chi ha avuto la possibilità di assistervi. Da presidente ho visto con questi occhi una travolgente manifestazione di affetto, di stima e di rispetto che ha circondato e abbracciato Radio Spada per tutta la durata del convegno, non verso i nostri miserabili che da soli non valgono nulla ma verso l’immensa, costante e onnipervasiva azione che Radio Spada ha condotto in questi anni, caratterizzando in modo irreversibile le battaglie del nostro piccolo mondo. Intervistato dal caro Flavio Pisaniello della “Legio Christi” poco prima del convegno, ho usato più volte l’espressione “abbiamo vinto” – anche se la RS dovesse concludersi domani – non perché ci lasciamo cullare da progetti temporali irrealizzabili o da chimere restaurazioniste che sono attualmente impraticabile, ma perché abbiamo resistito con virile impegno ad ogni tentativo di interdire, ostacolare e sottomettere la nostra azione, votata alla buona battaglia e non alle passioni, ai capricci, alle manie e alle debolezze di uomini che hanno scambiato la loro sedia di sterco per un trono.

Continuate a seguirci, a leggerci, a fare vostre le nostre battaglie e posizioni, a “ruminare” tutti i nostri articoli, a pregare per noi. L’appuntamento con la decima giornata di radiospada sarà, a Dio piacendo, per il 2025. Nel frattempo, proseguirà senza sosta la rassegna di iniziative, convegni, “pomeriggi formativi”, da noi promossi e organizzati: ne vedrete molti già in le prossime settimane.

Avanti tutta.


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