ANVIL – Uno e Solo – .

ANVIL – Uno e Solo – .
ANVIL – Uno e Solo – .

votazione
6.5

  • Gruppo musicale:
    INCUDINE
  • Durata: 00:45:30
  • Disponibile dal: 28/06/2024
  • Etichetta:
  • Registrazioni AFM

Nel mondo dell’heavy metal ci sono personaggi che vanno ben oltre il semplice ‘attaccamento alla maglietta’, che vanno oltre il significato di bandiera; per la loro profonda ed eterna dedizione alla musica del metallo fuso, proseguendo imperterriti sulla propria strada, fregandosi apertamente di come, forse, alcune cose siano cambiate nel corso degli anni.
Tra questi, un posto è sicuramente occupato da Steve ‘Lips’ Kudlow, da oltre quarant’anni alla guida degli Anvil, che con l’attuale “One And Only” segna il ventesimo posto nella carriera discografica della sua casa discografica.
E lo fanno con quelle caratteristiche che li contraddistinguono da sempre: riff diretti, ritmi ricordabili nel giro di tre secondi e tre, orecchiabilità assicurata, testi semplici. Una ricetta forse fin troppo scontata, ma a Steve e compagni (su tutti l’amico batterista Robb Reiner) piace così, dal primo “Hard’n’Heavy” al successo di “Metal On Metal”, dalla potente “Pound For Pound” fino all’ultima “Impact Is Imminent”, rinnovando la formula delle tre parole (ecco di nuovo il numero perfetto) presenti nel titolo, con la classica e storica incudine a reinventarsi ogni volta nelle forme più disparate (hai detto “Speed ​​Of Sound”).
Per questa nuova release, l’utensile in ferro battuto appare solitario al centro del palco, illuminato da un bersaglio, mentre la “V” di Anvil estende il suo vertice cercando di graffiarlo, ottenendo invece solo poche scintille.
Schegge infuocate che ritroviamo nei dodici brani contenuti in “One And Only”, meno potenti del precedente album pubblicato dalla band canadese, ma altrettanto vigorosi e onesti. L’ugola dei Lips ha perso tono e potenza nel corso degli anni e così anche i brani più tesi (“Fight For Your Rights” e “Blind Rage”) hanno lasciato il posto ad episodi dove un rock orecchiabile e ritmato la fa costantemente da padrone. Veri e propri inni si susseguono: dalla title track alla successiva “Feed Your Fantasy”, in cui comincia a emergere anche un certo gap creativo dal punto di vista lirico, riducendosi spesso alla pedissequa ripetizione del titolo del singolo pezzo. , in una sorta di gara per eleggere il coro più vincente; chiaro segno di un declino dell’ispirazione generale, a fronte della quale restava quell’irrefrenabile voglia di andare avanti di cui si parlava all’inizio della recensione. Ostinazione segreta, o pura (ognuno la pensa come vuole) che, se nel caso degli Anvil potesse avere addirittura qualcosa di anacronistico, verrebbe invece presa in considerazione dalle nuove leve, a volte disfattiste o demotivate di fronte ai primi alcune, ma inevitabili, difficoltà.

Italiano:

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