La CEDU condanna la Svizzera – .

Con una sentenza storica, la CEDU ha collegato la tutela del clima e i diritti umani. I giudici di Strasburgo hanno condannato la Svizzera per non aver adottato misure. Respinti i ricorsi di attivisti portoghesi e francesi

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato la Svizzera in una sentenza in cui per la prima volta collega la tutela dei diritti umani al rispetto degli obblighi climatici. In tre casi separati, i giudici sono stati chiamati a determinare se gli Stati hanno violato i diritti dei loro cittadini perché non hanno adottato le misure necessarie per mitigare gli effetti del cambiamento climatico come richiesto dall’accordo sul clima di Parigi del 2015 (COP21).

L’associazione delle donne anziane che ha intentato causa contro la Svizzera ha parzialmente vinto il ricorso. La Corte EDU, escludendo dalla sentenza la violazione dell’articolo 2, ha ha condannato lo Stato svizzero per aver violato l’articolo 8 della Convenzione europea per la tutela dei diritti umani, cioè il diritto al rispetto della vita privata e familiare, poiché non ha adottato misure sufficienti per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

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La Corte ha invece due casi simili respinti presentati rispettivamente da sei giovani attivisti portoghesi e dall’ex sindaco di Grande-Synthe, Francia. Seppur per ragioni diverse, i giudici di Strasburgo hanno ritenuto entrambi i casi inammissibili.

I casi su cui decide la CEDU

svizzero

Verein KlimaSeniorinnen Schweiz e altri c. Svizzeraun procedimento avviato a seguito del ricorso presentato dall’associazione svizzera Senior women for Climate Protection Switzerland e da altri singoli ricorrenti, sostenuti da Greenpeace Svizzera.

I ricorrenti “chiedono alla Corte di obbligare la Svizzera a intervenire per tutelare i loro diritti umani e ad adottare le misure legislative e amministrative necessarie per contribuire alla evitare un aumento della temperatura media globale superiore a 1,5 gradi centigradi, applicando obiettivi concreti di riduzione delle emissioni di gas serra”.

L’appello degli Anziani per il Clima, presentato il 29 marzo 2023, è stato “il primo caso in assoluto sul tema del cambiamento climatico esaminato dalla Grande Camera. Nell’ambito di questo procedimento, in qualità di terzo, anche l’Italia, attraverso la Procura Generale dello Stato, ha presentato una propria memoria, a sostegno della posizione della Svizzera”.

Portogallo

Duarte Agostinho e altri contro Portogallo e altri 32 Statiuna causa intentata da a gruppo di giovani portoghesi contro 32 stati, accusati di non fare abbastanza per ridurre le emissioni.

Francia

Carême c. Franciache lo sostiene l’ex sindaco del paese transalpino Grande-Synthe La Francia non ha adottato misure sufficienti per limitare il riscaldamento globale.

La sentenza sui tre casi citati dimostra “la crescente importanza del cosiddetto contenzioso climatico”. Potrebbero esserlo i pronunciamenti della Grande Camera della Corte EDU ricadute significative sulla giurisprudenza sul clima e sui diritti umani: si attende una sentenza di principio alla quale dovranno fare riferimento tutti gli Stati del Consiglio d’Europa, compresa l’Italia”, ha affermato Greenpeace.

 
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