Record di raccolta plasma ma l’autosufficienza è più lontana – .

La domanda di immunoglobuline è in crescita. I dati preliminari presentati al convegno “L’offerta di medicinali derivati ​​dal plasma nel futuro dell’Europa”, il convegno internazionale dedicato al plasma, patrocinato dal Ministero della Salute e organizzato dal Centro Nazionale Sangue

29 APRILE

Crescita record per la raccolta del plasma ma l’autosufficienza è ancora più lontana. È il paradosso che emerge dalla seconda edizione di “L’offerta di medicinali derivati ​​dal plasma nel futuro dell’Europa“, il convegno internazionale dedicato al plasma, patrocinato da ministero della Salute e organizzato da Centro nazionale del sangue, che ha rappresentato un’occasione di dibattito e confronto tra esperti e policy maker, associazioni di donatori e pazienti e istituzioni italiane, europee e internazionali.

Secondo i dati ancora preliminari, condivisi nel corso del convegno dagli esperti del CNS, riguardanti l’ immunoglobulineprodotto trainante del mercato dei farmaci plasmaderivati, l’Italia ha raggiunto nel 2023 un livello di autosufficienza pari al 62%, due punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente, quando il tasso di autosufficienza era pari a 64. L’aspetto paradossale è rappresentato dai dati della raccolta 2023 che, con il suo 880mila chili di plasmail risultato delle generose donazioni di circa 1,5 milioni di donatori, ha raggiunto i livelli più alti di sempre per l’Italia.

Ciò che ha allontanato il nostro Parse dall’obiettivo strategico dell’autonomia nel campo dei plasmaderivati ​​è stato un forte aumento della domanda di immunoglobuline, che è passata da circa 104 grammi ogni mille abitanti nel 2022 a 108 nel 2023. Il dato preliminare è in parte mitigato dall’aumento del livello di autosufficienza dell’albumina, altro driver del mercato, passato dal 72% nel 2022 al 78% nel 2023, grazie anche ad un calo del domanda.

L’Italia, che è autosufficiente nella raccolta dei globuli rossi, deve quindi ricorrere al mercato internazionale per soddisfare la domanda di plasmaderivati ​​e integrare i farmaci, utilizzati anche in terapia salvavitaprodotto dal plasma raccolto da donazioni volontarie, anonime e non retribuite.

“La non autosufficienza dei farmaci plasmaderivati ​​resta un problema strategico per il sistema sanitario nazionale”, è il commento del direttore del CNS, Vincenzo de Angelis, a conclusione dei lavori convegnistici e del confronto di esperienze e prospettive sul futuro della raccolta del plasma. “I dati, anche se ancora preliminari – prosegue De Angelis – confermano la necessità di incrementare la raccolta attraverso azioni di sensibilizzazione rivolte ai possibili nuovi donatori, ma questo non basta. Sarà inoltre necessario razionalizzare la domanda, soprattutto per un prodotto come le immunoglobuline che trova sempre più applicazioni a livello terapeutico. È un obiettivo su cui stiamo già lavorando con molti partner italiani ed europei, perché il Covid ha dimostrato che, in situazioni particolari e spesso imprevedibili, il mercato internazionale non sempre può rispondere alla domanda dei nostri pazienti”.

Donazione di plasma Si tratta di un prelievo effettuato mediante un dispositivo (separatore cellulare) che separa immediatamente la parte corpuscolare, cioè globuli rossi, bianchi e piastrine, dalla componente liquida che viene raccolta in una sacca da circa 600-700 ml. La parte corpuscolare viene reinfusa nel donatore. Il volume di liquido che viene rimosso con la donazione viene ricostituito grazie a meccanismi naturali di recupero, all’infusione di soluzione fisiologica e all’assunzione di liquidi.

La produzione di farmaci dal plasma nazionale
Il plasma viene fornito all’industria farmaceutica dove verrà utilizzato per produrre medicinali salvavita, i cosiddetti derivati ​​del plasma, come immunoglobuline, albumina o fattori della coagulazione. I medicinali prodotti con il plasma donato non vengono utilizzati per scopi commerciali; una volta terminato il processo produttivo, vengono riconsegnati alle Strutture Sanitarie delle Regioni e Province Autonome italiane. I farmaci plasmaderivati ​​vengono distribuiti gratuitamente ai pazienti che ne hanno bisogno e gli eventuali lotti eccedenti il ​​fabbisogno nazionale vengono donati ai Paesi in difficoltà attraverso programmi di collaborazione internazionale.

29 aprile 2024
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