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Un giorno di lavoro in più per i maniaci del lavoro
In pratica, un lavoratore su dieci è impiegato circa un giorno in più alla settimana rispetto agli altri, considerando che l’orario di lavoro standard in molti casi varia tra le 36 e le 40 ore. In Italia i dipendenti occupati almeno 49 ore settimanali sono in media il 3,8% (3,6% nella UE), mentre i lavoratori autonomi con dipendenti che lavorano queste ore sono il 46% del totale (41,7% la media UE).
Lavoro autonomo e orario di lavoro
I lavoratori autonomi senza dipendenti che lavorano 49 ore settimanali sono il 27,4% (23,6% nella UE), mentre quelli impegnati in un lavoro di aiuto all’impresa familiare che raggiungono le 49 ore sono il 20,1% (14% nella UE). La percentuale di “workaholic” sale se si considerano solo gli uomini, con il 12,9% degli occupati che lavora almeno 49 ore settimanali (9,9% nella UE). Tra i lavoratori autonomi con dipendenti la percentuale supera il 50% in Italia (50,8%) e si attesta al 46,3% nella UE.
Più orario di lavoro per gli uomini
iAnche tra gli occupati, aumenta tra gli uomini la percentuale di chi lavora almeno 49 ore settimanali, con il 5,1% in Italia contro il 5% della media Ue. Tra le donne, le lavoratrici autonome con dipendenti lavorano con orari prolungati nel 32,5% dei casi (quasi una su tre) rispetto al 29,6% nell’Ue. Tra gli occupati, invece, sono il 2,3% contro il 2,1% della UE. Complessivamente le donne che lavorano almeno 49 ore settimanali sono il 5,1% del totale contro il 3,8% nell’Ue.
Dirigenti più coinvolti
In Italia sono soprattutto i manager ad avere orari lunghi (40,5% del totale contro il 21,9% nella UE) con una percentuale del 24,4% tra i dirigenti occupati (14,3% nella UE). In Italia dichiara di lavorare almeno 49 ore il 10,3% dei professionisti e il 10,9% degli addetti ai servizi e alle vendite (6,5% nella UE). Tra i lavoratori agricoli in Italia, il 36,3% lavora almeno 49 ore settimanali (siamo al 27,5% nella UE).
