Luciano Benetton e il buco da 100 milioni nei conti del gruppo: «Sono stato tradito»

Luciano Benetton e il buco da 100 milioni nei conti del gruppo: «Sono stato tradito»
Luciano Benetton e il buco da 100 milioni nei conti del gruppo: «Sono stato tradito»

Luciano Benetton, 89 anni, è il fondatore del gruppo di abbigliamento. Ha lasciato l’azienda nel 2012, «con l’azienda sana, con 2 miliardi di fatturato e utile, anche se la logica dice che si può sempre fare meglio. Solo dopo forte insistenza da parte di mio fratello Gilberto ho deciso di ritornare nel 2018.” Perché il gruppo ha avuto difficoltà a trovare un management di alto livello. Ora abbandona nuovamente l’azienda trevigiana: «In sintesi, mi sono fidato e ho sbagliato. Sono stato tradito nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho capito che qualcosa non andava. Che la fotografia del gruppo che i vertici ci ripetevano nelle sale riunioni non era reale”.

Storia

Luciano Benetton dice che «Edizione non è riuscita a trovare un management di qualità. L’azienda stava perdendo molto. Appena tornato ho cercato di risolvere gli errori più evidenti, verso la fine del 2019 mi hanno suggerito di candidarmi per il ruolo di amministratore delegato”. Da aprile 2020 l’amministratore delegato Massimo Renon è di Benetton. «In sintesi, mi fidavo e ho sbagliato. Sono stato tradito nel vero senso della parola. Qualche mese fa ho capito che qualcosa non andava. Che la fotografia del gruppo che i vertici ci ripetevano nei consigli di amministrazione non era reale», accusa Benetton. Con l’amministratore delegato, che non nomina mai nell’intervista Corriere della Sera, Benetton dice che «non mi ha mai chiesto nulla, né lui né i nuovi collaboratori che ha portato, tra questi cinque provengono dall’area commerciale di un’azienda con una tradizione di mercato completamente diversa dalla nostra». L’azienda aveva un piano triennale per raggiungere il pareggio che si è concluso nel 2023. Ma a quanto pare è fallito.

I numeri non tornano

«Mentre riceviamo questi primi segnali dal Comune, dati con assoluta disinvoltura da parte loro, mi rendo conto che i numeri non mi tornano e che il problema va ben oltre quanto dichiarato a settembre. Tra l’altro da tempo avvertivo un malcontento interno ed esterno all’azienda per l’atteggiamento arrogante ed incompetente dei nuovi manager. Frasi come “abbiamo deciso e voi dovete mantenerlo” che non siamo abituati a sentire o usare in azienda, danno la caratura del nuovo management. Naturalmente lo faccio notare con fermezza ai “nuovi” e in un consiglio direttivo esprimo la mia grande preoccupazione per un andamento economico che non quadra assolutamente”, prosegue Benetton.

Buco da 100 milioni

A quel punto, racconta Benetton, «in uno dei consigli dei mesi successivi esplode la bomba, ecco di cosa si tratta. All’improvviso presentano un drammatico buco di bilancio, uno shock che ci lascia senza fiato”. Cioè “circa 100 milioni. Ma tutto quello che è emerso e sta emergendo dal settembre del 23 è una vergogna”. E accusa: «O sono impreparati al punto da non riuscire a comprendere i fondamenti dell’azienda, quindi in buona fede ma gravemente inadeguati ai ruoli che hanno ricoperto, oppure hanno deciso volontariamente di mantenere la realtà dei fatti nascoste e quindi omettendo informazioni preziose, fino al punto in cui non potevano più nascondere la verità. Ci sarà un’indagine su questo”.

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