Le Pen promette un governo di unità nazionale – Notizie – .

Le Pen promette un governo di unità nazionale – Notizie – .
Le Pen promette un governo di unità nazionale – Notizie – .

Marine Le Pen ha promesso un “governo di unione nazionale” in caso di vittoria del Rassemblement National alle elezioni generali anticipate del 30 giugno e 7 luglio. Lo ha dichiarato questa mattina Le Pen nel feudo di Hénin-Beaumont, nel Nord Pas-de-Calais, evocando “una grande speranza per decine di milioni di francesi”.

“Il vero tema” delle elezioni politiche anticipate francesi è la lotta contro “un’estrema sinistra radicale e violenta che oltraggia le libertà individuali e pubbliche”, ha detto Le Pen, tuonando contro “tutte le idee folli e gli eccessi che caratterizzano” i suoi avversari di sinistra. . ”È il vero tema di queste elezioni”, ha sottolineato Le Pen, che ha ceduto le redini del partito al suo erede di origini italiane, Jordan Bardella. Mentre la Rn continua ad avere il vento in poppa nei sondaggi in vista del voto.

Il rappresentante del Rassemblement National ha poi chiesto “una grande commissione per verificare i conti della nazione”, sostenendo che “la situazione non è una fatalità, ma la conseguenza di scelte politiche che sono state fatte per circa trent’anni” .

Marine Le Pen ha poi denunciato una presunta “alleanza generale” dei repubblicani “con i macroniani in modo nascosto e lo scopriremo domenica”. ”È un vero peccato”, ha tuonato il rappresentante del Rassemblement National (RN), secondo il quale tutto ciò ”si svolge alle spalle degli elettori repubblicani”.

Le Pen ha criticato anche gli attacchi contro Eric Ciotti, il presidente espulso dai Républicains dopo aver aperto un accordo con l’estrema destra. ‘Insulti degni dell’estrema sinistra’, ha attaccato Le Pen, secondo il quale i deputati repubblicani uscenti hanno subito forti ‘pressioni’ affinché non si alleassero con i lepenisti. ”Si passerà da deputati uscenti a deputati uscenti”, ha poi scherzato mentre il suo partito continua a volare nei sondaggi in vista delle elezioni generali anticipate. Ha sottolineato anche che la parte “isterica” dei Républicains a suo avviso (quella che escludeva Ciotti, ndr) non rispettava lo Stato di diritto”. E ha promesso che, una volta al potere, il Rassemblement National “rispetterà la costituzione”.

Una nuova riunione dell’ufficio politico dei Républicains, riunita questa mattina in videoconferenza, ha intanto convalidato l’espulsione del presidente del partito, Eric Ciotti, poche ore prima che il tribunale di Parigi esamini la decisione, contro la quale lo stesso Ciotti ha presentato un appello.

Anche questo nuovo incontro, come il primo, volto a espellere Ciotti dal partito perché aperto a un accordo con l’estrema destra, è stato contestato dal controverso leader.

Alta tensione sul fronte opposto dove il leader socialista Raphael Glucksmann, che ha rilanciato il partito alle elezioni europee con il suo movimento Place Publique arrivando terzo dietro all’estrema destra di Marine Le Pen e a Renaissance di Emmanuel Macron, ha annunciato a France Inter di sostenere “l’unione dei sinistra”, ma ha attaccato duramente il presidente Macron, reo di aver “aperto la strada all’estrema destra”.

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“Per me – ha detto Glucksmann – l’unica cosa che conta è che il Rassemblement National (RN) non vinca queste elezioni e non governi questo Paese. L’unico modo per farlo è che ci sia un sindacato di sinistra”. Glucksmann afferma che “Jean-Luc Mélenchon non sarà il candidato primo ministro della sinistra”, che al contrario ha bisogno di “una figura consensuale e non divisiva” e spiega le garanzie che ha “ottenuto” dalle forze che fanno parte della coalizione e in particolare da La France Insoumise, i radicali di sinistra di Mélenchon: “È stata dura, è stato un rapporto di forze ideologico”, ha detto, elencando poi alcuni delle condizioni da lui poste e che sono state rispettate: “un impegno estremamente chiaro sulla fornitura di armi all’Ucraina, sulle fonti dell’Ucraina, sull’irriducibile sostegno alla resistenza ucraina, sul sostegno alla costruzione europea. E che gli attentati del 7 ottobre siano definiti terroristici e chiaramente stragi ‘terroristiche’, un chiaro impegno nella lotta all’antisemitismo, nella lotta allo svilimento del dibattito pubblico”.

Il leader socialista ha poi attaccato frontalmente Macron per il “grande errore” di aver “gettato la Francia nel caos” indicendo elezioni legislative anticipate. “La verità – ha detto – è che ha aperto la strada al potere nel nostro Paese per l’estrema destra. Questo presidente – ha aggiunto – gioca con le istituzioni come si gioca a poker”.

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