BTP sopra il 4%, Spread BTP-Bund a 158 punti base – QuiFinanza – .

BTP sopra il 4%, Spread BTP-Bund a 158 punti base – QuiFinanza – .
BTP sopra il 4%, Spread BTP-Bund a 158 punti base – QuiFinanza – .

I tassi sui BTP a 10 anni continuano a mantenersi sopra la soglia psicologica del 4%, facendo salire lo spread BTP-Bund sopra i 158 punti base, pericolosamente vicino ai 160 punti.

Questa situazione riflette la crescente pressione sui titoli di Stato della zona euro, con un aumento dei rendimenti osservato anche in altri paesi della zona euro.

Inflazione e mercati globali in tensione

I mercati finanziari sono in fermento mentre si avvicinano le scadenze elettorali più importanti e i dati economici chiave. In effetti, Francia, Italia e Spagna sono sotto i riflettori per i prossimi rapporti sull’inflazionementre negli Stati Uniti si attende con trepidazione la diffusione dell’indice PCE core, l’indicatore preferito dalla Federal Reserve per monitorare l’andamento dei prezzi e orientare le decisioni sui tassi di interesse.

Questa combinazione di fattori politici ed economici sta generando un clima di incertezza che sta spingendo gli investitori a rivalutare le proprie posizioni nei mercati a reddito fisso.

Vendite di BTP, OAT e Bund tedeschi

La pressione non risparmia i titoli di Stato dell’eurozona. I BTP italiani, insieme agli OAT francesi e ai Bund tedeschi, sono oggetto di massicce vendite, che ne stanno spingendo al rialzo i rendimenti. I tassi dei BTP decennali hanno nuovamente superato la soglia del 4%, con un aumento di oltre 2 punti base, mentre i rendimenti dei titoli francesi si attestano al 3,293%. Anche i Bund tedeschi, considerati il ​​porto sicuro per eccellenza, vedono i loro tassi decennali salire al 2,449%.

L’influenza delle elezioni francesi

Le elezioni francesi, previste per il 30 giugno, aggiungono ulteriore incertezza ai mercati. L’attesa per il risultato elettorale sta già avendo un impatto significativo, con i tassi BTP che seguono l’andamento degli OAT francesi. Lo spread BTP-Bund ha così seguito il rialzo dello spread OAT-Bund, che ha superato gli 83 punti base. Questo è un chiaro segnale della crescente preoccupazione per l’esito elettorale in Francia e le sue potenziali ripercussioni sull’Eurozona.

Cosa dicono gli esperti

Gregor Hirt, Global CIO Multi Asset di Allianz Global Investors, osserva, come riportato da Finanzaonline, che la correlazione tra i movimenti degli spread Btp-Bund e Oat-Bund non giustifica ancora un posizionamento forte sul Btp. Secondo Hirt un livello potenzialmente interessante per costruire posizioni a lungo termine potrebbe essere rappresentato da uno spread Btp-Bund a 200 punti base.

Hirt sottolinea anche il rischio associato a una possibile vittoria del partito di estrema destra RN di Marine Le Pen, che potrebbe far salire il rapporto debito/PIL della Francia fino al 120%. Questa prospettiva ha già avuto un impatto sui mercati, con l’euro messo sotto pressione e il Cac 40 che ha perso oltre il 6% nei giorni successivi all’annuncio elettorale.

Chris Iggo, CIO Core Investments di AXA Im, ha osservato che, nonostante un ampliamento degli spread sulle obbligazioni societarie francesi di circa 20-25 punti base, gli investitori rimangono positivi sui mercati del reddito fisso, influenzati dalle aspettative di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della BCE. . Iggo, come riportato da Milanofinanza, ha evidenziato che l’incertezza elettorale potrebbe non riportare immediatamente gli spread ai livelli pre-elettorali e ha indicato che fondamentali solidi continuano a sostenere gli emittenti, soprattutto nei settori finanziario, utilities e telecomunicazioni.

Ha inoltre osservato che il mercato azionario francese ha sottoperformato gli altri principali indici dall’annuncio delle elezioni. Anche il BTP decennale continua ad avere un andamento positivo, poco sopra il 4%.

Intanto, Tassi del Tesoro USA sono leggermente più alti, mentre i rendimenti dei titoli di Stato australiani e giapponesi sono in calo. Queste mosse riflettono diverse dinamiche economiche e monetarie globali, con la Federal Reserve che prevede un solo taglio dei tassi quest’anno, mentre altre banche centrali potrebbero adottare strategie diverse in risposta ai dati sull’inflazione.

 
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