soli perché parenti di un assassino” – .

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“Ci siamo scritti un paio di volte con i genitori di Filippo, in fondo non li conoscevo, non li avevo mai incontrati. Ma mi capita di pensare a loro: vivo il mio lutto, ricevo vicinanza, penso che siano molto soli, sono i genitori di un assassino». A poco più di 5 mesi dalla scomparsa della figlia, uccisa per mano dell’ex fidanzato, il padre di Giulia Cecchettin affida le sue parole e il ricordo della figlia alle pagine de Il Messaggero. Lo fa “per mettere a tacere la rabbia e dare un senso al dolore” perché, ne è convinto, “occorre costruire un’alleanza tra i sessi piuttosto che consolidare la prepotenza dell’uno sull’altro”.

Aumento delle denunce

Molte persone affollano gli incontri in cui Gino Cecchettin presenta il libro Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia che ha scritto insieme al giornalista Marco Franzoso. Una lettera-racconto emotivamente molto forte che l’uomo porta nelle sale per sensibilizzare i giovani. “Ho scritto questo libro perché lo dovevo a Giulia, se sono qui è proprio perché sento di dover contribuire a un cambiamento. Ho avuto molta solidarietà, il gesto di alcune persone mi ha commosso”. Una femminista storica come Lea Melandri diceva che esisteva un “prima e un dopo” del caso Giulia. “Da Da novembre in poi – sottolinea Gino Cecchettin – si è registrato un aumento di un terzo delle denunce da parte delle donne. La polizia stessa sembra più reattiva. La solidarietà per quanto accaduto alla mia famiglia mi aiuta, ma ancor di più percepire una consapevolezza diversa”.

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Tag: Cecchettin Giulias padre Filippos genitori parenti assassino

 
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