«Insultato e picchiato sul treno perché sono gay. Quel signore mi ha urlato “fai schifo”” – .

Doveva essere una normale giornata lavorativa, a cominciare dal pendolarismo da Milano a Napoli, e invece ha subito un attacco di omofobia. Federico Fashion Style, il parrucchiere dei vip, è finito all’ospedale di Colleferro (Roma) dopo essere stato aggredito giovedì 18 aprile mentre era a bordo del treno Italo. Federico Lauri, titolare registrato di sei saloni (a Milano, Anzio, Roma, Napoli, Firenze e Poltu Quatu), ha raccontato l’accaduto sulla sua pagina Instagram, da un milione di followers: «Preso a schiaffi e pugni su un treno Italo davanti a tutti occhi – scrive Federico, anche lui volto di Real Time -. Essere insultati, denigrati e attaccati per l’orientamento sessuale è vergognoso. Per favore, smettila di chiamare le persone fr… L’omosessualità non è una malattia.

Federico, come stai?
«Ancora non benissimo, ho passato la notte sotto controllo. Psicologicamente mi sento molto male”.

Raccontaci cosa ti è successo.
«Ho preso il treno Italo a Milano Centrale, alle 6,15, diretto a Napoli; alle 11 il treno si è fermato per un guasto nei pressi di Anagni. Io, che ero chiuso nella sala che avevo prenotato, sono uscito per chiedere informazioni agli operatori di bordo: il ritardo aveva superato gli 80 minuti e avevo dei clienti in attesa nel mio salone di Napoli che avrei dovuto avvisare. E mi sono accorto che un distinto signore di mezza età che viaggiava in business class mi stava filmando con il suo cellulare, senza la mia autorizzazione”.

Allora, gli hai detto di eliminare il video?
«Certo, ma lui ha negato e ha cominciato a scagliarsi contro di me con parole dure: “Fai schifo, guardati allo specchio, sei un coglione… Tutto è successo sotto gli occhi degli operatori. A quel punto ho chiesto di chiamare il capotreno che è arrivato subito. Il signore ha continuato a negare, mi ha chiamato “pagliaccio”. E visto che non si fermava ho chiesto l’intervento della polizia. Poi mi ha detto: “Vai a sederti, frocio…”.

Qual è stata la sua reazione?
«Gli ho detto che doveva vergognarsi perché avrei potuto essere suo figlio oppure suo figlio avrebbe potuto, un giorno, confessargli di essere omosessuale. Passarono due secondi: mi saltò addosso, mi diede un pugno in faccia e mi schiaffeggiò. Anche il macchinista è uscito nel caos. Sono stati chiamati i carabinieri e l’ambulanza che mi hanno portato al pronto soccorso di Colleferro”.

Denuncerai il tuo aggressore?
“Certo. Oggi incontrerò il mio avvocato. Come prova ci sono testimoni e le registrazioni delle telecamere di sorveglianza”.

Cosa dice il referto dell’ospedale?
«Il colpo fortissimo al volto mi ha provocato un trauma craniofacciale, guarito in 15 giorni. Il trauma psicologico è devastante: anni fa sono stato derubato in corso Como, a Milano; mi hanno rubato il Rolex, aggredendomi. Ma non è paragonabile alla violenza delle parole che ho subito ieri”.

Ti è già successo prima?
“No, solo qualche episodio di bullismo, ma niente di grave”.

Cosa vorresti dire a chi potrebbe subire il tuo stesso attacco?
«Anche se è istintivo rispondere alla provocazione, meglio accettare l’insulto, tacere e scendere dal treno. Ma poi è fondamentale denunciare. Questa bestia mi ha dato un pugno, ma se avesse avuto un coltello mi avrebbe pugnalato. Il rischio è uscire di casa e non tornare mai più. La malattia è l’omofobia, non l’omosessualità. Devono prendersi cura di se stessi”.

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19 aprile 2024 (modificato il 19 aprile 2024 | 15:38)

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