gli ultimi mesi dello scrittore e l’arrivo del nipote – - – .

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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK – «Paul non sta davvero bene», ci ha confessato qualche settimana fa il suo amico Salman Rushdie, in una recente intervista. Paolo Auster, autore molto celebrato per molti dei suoi libri, da Trilogia di New York fino a poco tempo fa Baumgartner”, e “santo patrono di Brooklyn” come lo ha definito il New York Times, è morto all’età di 77 anni, la notte di martedì 30 aprile, per complicazioni legate ad un cancro ai polmoni.

Auster era da poco diventato nonno: sua figlia Sophie aveva dato alla luce il piccolo Miles all’1.05 di notte di Capodanno. In una foto postata su Instagram dalla moglie, la scrittrice Siri Hustvedt, il romanziere guarda il neonato con adorazione e stupore. Auster morì nella casa in arenaria di Park Slope, Brooklyn, dove viveva dagli anni ’80 con Husdvedt. Sebbene fosse nato nel New Jersey, era il “romanziere di Brooklyn”, fonte d’ispirazione per altri scrittori e intellettuali che arrivarono nel quartiere dagli anni ’90 in poi.

Fu sua moglie ad annunciare nel marzo 2023 su Instagram che Auster aveva il cancro, come il suo protagonista Follie di Brooklyn che cercava “un posto tranquillo dove morire”. Anche Hustvedt ne ha condiviso alcuni all’inizio «Bollettini dal Cancro», per condividere con gli amici e i lettori che lo hanno amato la situazione del marito, che ha lottato fino alla fine con tutte le sue forze. «Non si tratta di piccoli dettagli di ciò che Paolo sta vivendo e io con lui, ma di qualcosa che vivono in tanti ed è importante non far finta che non succeda nulla».

I trattamenti lo hanno reso molto stanco, quindi non ha potuto presentarsi Baumgartnerpubblicato a novembre (in Italia da Einaudi), un romanzo che – ha spiegato al «Guardian» – «potrebbe essere l’ultimo libro che scriverò». Baumgartner è una storia d’amore, un legame fatto di condivisione di pensieri e di scrittura, così profondo che quando manca è come se gli venisse strappato un arto. Durante uno intervista rilasciataci da Siri Hustvedt a casa loro l’estate scorsa, Paul era tornato improvvisamente dopo una visita in ospedale. Aveva raccontato alla moglie di aver perso gli occhiali mentre era fuori, ma «la donna più bella del mondo, o almeno così mi sembrava in quel momento, li ha ritrovati e me li ha restituiti», ha aggiunto. Siri è scoppiata a ridere e mentre continuavamo l’intervista con lei, Paul ci ha salutato e ha detto solo: “Buona fortuna”.

 
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