«Il tumore, gli abusi e gli insulti del prof. Adesso mi sento una dea e sposerò la mia fidanzata Lodovica” – .

«Il tumore, gli abusi e gli insulti del prof. Adesso mi sento una dea e sposerò la mia fidanzata Lodovica” – .
«Il tumore, gli abusi e gli insulti del prof. Adesso mi sento una dea e sposerò la mia fidanzata Lodovica” – .

DiSandra Cesarea

Quattro anni fa ero ubriaco e un ragazzo ha cercato di abusare di me. Non ho bevuto da allora. Il complimento più bello? Di Loredana Bertè

«Oh Dio, non ci credo!».

Che cosa succede?
«Me lo hanno appena detto La rabbia non ti basta ha vinto il record d’oro. Il mio primo oro!

Marianna Mammone, alias BigMama, da San Michele di Serino, in Irpinia, è venuto al Palazzo di Vetro dell’ONU per parlare ai ragazzi di body shaming e bullismo. A 24 anni ha superato la violenza fisica e psicologica, il linfoma di Hodgkin, la cattiveria dei suoi coetanei che abusavano di lei e le lanciavano pietre e l’indifferenza degli adulti. Racconta tutto nella sua autobiografia Cento occhi (Rizzoli), in libreria dal 14 maggio.

«Quando avrò finito di parlarle scoppierò in lacrime. Per la gioia.”

Dopo quello che le è successo…
«Ho scritto il libro tutto d’un fiato. C’erano così tanti pezzi della mia storia che dovevano venire fuori”.

I tuoi genitori l’hanno letto?
«No e li invito a non farlo, la verità fa male. E quando sono cresciuto, quando ho affrontato la malattia, ho capito quanto siano importanti. Non hanno bisogno di vedere i propri errori nero su bianco. Li conoscono già. Mio padre Italo sa che passava tutta la giornata a lavorare. E mamma Angelina, dopo la morte di mia nonna, si è ritrovata a crescere due figli e a non saper fare niente. Sono i migliori genitori del mondo, ma siamo tutti esseri umani e commettiamo errori”.

Da bambina, vanitosa e circondata dall’affetto della sua famiglia.
«I miei anni spensierati continuarono fino alle scuole elementari. Nelle foto ho posato, con gli occhiali da sole. Ho sempre cercato di attirare l’attenzione. Ho ballato e cantato sul tavolo a casa delle mie zie. La mia mente è annebbiata dai traumi subiti, ma se scavo nella memoria trovo ricordi bellissimi”.

Quale?
«Mamma che mi pettina, mi coccola, mi abbraccia. Mio padre mi dà un bacio, mi prende in braccio e dice che sono una bellissima bambina. E poi i miei fratelli più piccoli, Guido e Manuele: la loro nascita mi ha restituito l’infanzia. Dovevo avere 7 anni e loro avevano appena imparato a camminare. Un giorno una cagnolina aveva partorito davanti casa e loro, piccolissime, con i pannolini bianchi, correvano a coccolare i cuccioli.

Più tormentato il rapporto con il fratello maggiore, Giandomenico. Come va adesso?
«Beh, siamo cresciuti. Mi ha aiutato a radermi la testa quando ho perso i capelli a causa della chemio. Quella è stata la prima volta che ci siamo scusati senza parlare”.

Scrive che nella classifica delle più belle della classe è finita all’ultimo posto: “Perché sei una chiatta”.
«I ragazzi si difendono dalla brutta vita con la perfidia. Tuttavia non giustifico gli adulti”.

Il professore che ti ha deriso si è mai scusato?
“Ma quando? Mi ha scritto un messaggio come se fossi sua figlia: Marianna cara, ti ricordi di me?

E lei?
«L’ho ignorato. Se gli dicessi che mi ha fatto stare male mi risponderebbe: “Va bene ma stavo giocando”. Quell’insegnante non si rende conto di aver dato il via a una valanga di commenti negativi e battute da parte dei suoi compagni di classe”.

Cosa diresti al ragazzo che, quando avevi 16 anni, ti chiuse in bagno e ti violentò?
«Gli ripeterei passo passo quello che è successo. Per lui, e per molti come lui, le donne sono una merce. Da allora mi è capitato altre volte che tentassero di maltrattarmi, ma sono riuscita a non soccombere. L’ultima è stata tre o quattro anni fa, ero ubriaco e qualcuno mi caricò nella sua macchina con la scusa che mi stava portando a casa. Non andò fino in fondo, ma il giorno dopo ero pieno di lividi. Da allora non ho più bevuto.”

È una fan di Salmo.
«Mi ha insegnato che la rabbia e il senso di oppressione si possono sfogare nelle canzoni. Nei miei spettacoli dal vivo mi ispiro alla sua forza, ma non voglio essere una brutta copia di nessuno.”

Ha anche aperto il suo concerto.
«Quando Salmo mi ha detto che stavo spaccando, il mio cervello si è spento. Ho pensato a me stessa di scrivere su Instagram nel 2015: “Oggi ho visto Salmo. Mauri (il vero nome del rapper è Maurizio Pisciottu ndr) ti giuro che prima o poi ci daremo la mano””.

Arrivò a Milano all’età di 18 anni, studiando al Politecnico, facoltà di Urbanistica.
«Avevo provato anche a entrare in un’università tedesca per studiare economia, un’iniziativa promossa da una catena di supermercati che, dopo la laurea e uno stage in azienda, ti danno macchina e cellulare e diventi manager».

Non è andata bene.
«Ho ricevuto una mail: ero terzo, avevo un potenziale altissimo che sarebbe stato sprecato da loro».

Scusa?
«No perché a Milano ho trovato la mia strada nella musica».

Si è laureata?
«Mi resta solo un esame. Non mi mancherà il foglietto con su scritto la dottoressa Marianna Mammone”.

Al concerto del Primo Maggio disse: “Fallire è prezioso e credere nei sogni salva”. È stata scartata nel 2023 a Sanremo.
«Ma Elodie mi ha chiamato per la serata del duetto. È stata un’ispirazione. Mi ha accusato: “Adoro ‘non preoccuparti, sei forte’. Sali, brucia il palco, scendi, hai fatto il tuo lavoro’”.

Quest’anno, invece, il festival si è svolto tra i Big.
«Io mi ero iscritto nuovamente tra i giovani ma Amadeus dopo l’ascolto La rabbia non ti basta pensava fosse un messaggio troppo bello da portare all’Ariston, lo ringrazio per averci creduto. L’ho abbracciato sul palco: Sanremo è un sogno che, grazie a lui, è diventato realtà”.

Il complimento più bello?
«Quello della mia leggenda Loredana Bertè: “Sei fortissimo”».

È una dea e se lo è tatuato sul décolleté.
«Nel 2021, per una campagna pubblicitaria la mia faccia era stampata su cartelloni giganti in tutta Milano, avevo mandato dei fan… amici che mi trattavano male, stavo conoscendo meglio Lodovica, la mia ragazza, avevo perso i chili che avevo preso durante la chemio. Ero orgogliosa di me stessa, molto felice, mi sentivo una dea. E me lo sono fatto tatuare.

Scrive: «Le donne sono perfette e pensavo che fossero troppo per uno come me».
«Sono esseri sensuali, intelligenti, superiori, difficili da conquistare… Certo, dipende dalle persone… Non è che dicendo che sono bisessuale, lesbica o quello che voglio essere, mi innamoro di tutti loro. Fino a quattro anni fa avevo avuto rapporti con uomini, con ragazze solo relazioni. Anche con Lodo ha iniziato con incontri saltuari, ma quando mi ha fatto capire che potevo fidarmi di lei ho pensato di meritare l’amore di una donna”.

Come l’ha conquistata?
«Con pasta e patate. La cucina è il mio messaggio d’amore.”

Ti sposerai?
«La mamma dice che dopo la laurea potrò fare quello che voglio. Appena avrò finito l’università le farò la proposta”.

9 maggio 2024 (modificato il 9 maggio 2024 | 11:35)

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