i medici vogliono unire Cervello e Villa Sofia, ma la Regione frena – .

i medici vogliono unire Cervello e Villa Sofia, ma la Regione frena – .
i medici vogliono unire Cervello e Villa Sofia, ma la Regione frena – .

Se ne parla da anni e l’idea è sempre la stessa: chiudere il pronto soccorso dell’ospedale Cervello per accorparlo con quello di Villa Sofia, che appartiene alla stessa azienda sanitaria. La proposta, sostenuta dai medici, è sempre sembrata a un passo dall’essere attuata, ma il dipartimento regionale si è sempre tirato indietro: avere due pronto soccorso in uno, oltretutto, porterebbe con sé tutta una serie di disagi legati a un sovraccarico di personale sanitario. accessi. Ecco perché i dati certi sono due: il primo è che bisogna ristrutturare il pronto soccorso della struttura di via Trabucco, il secondo è che l’Assessorato alla Sanità e il governatore devono essere prudenti. Secondo quanto apprende PalermoOggi, le intenzioni dell’assessore Giovanna Volo sono mirate ad avere una “buona risposta sanitaria” sempre e comunque. Senza alternative valide in grado di tutelare l’accesso alle cure, in altre parole, il passo non potrà essere compiuto. Intanto i sindacati si dicono contrari alla proposta.

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Lunedì intanto si incontreranno in piazza Ottavio Ziino i dirigenti della società Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, insieme ai vertici dell’Assessorato alla Sanità, seguendo la proposta avanzata dal Cimo, il sindacato dei medici. L’obiettivo dell’incontro è trovare la soluzione migliore per gli utenti. “La verità”, spiega PalermoOggi Salvatore Iacolino, direttore generale del dipartimento Pianificazione strategica (Dps) della Regione – è che si tratta ancora di un’idea, che verrà formalizzata nel corso dell’incontro. Dobbiamo capire come muoverci. Acquisiremo la proposta e poi, successivamente, faremo le nostre valutazioni. Ogni direttore generale deve fare delle scelte, altrimenti tutto diventa gravoso per la Regione. In ogni caso siamo in una fase interlocutoria. Certi gli interventi di ammodernamento della struttura. Ma non possiamo dimenticare che quella zona è servita essenzialmente solo da quell’ospedale. Chiuderlo paralizzerebbe le emergenze in una porzione della città. Dobbiamo muoverci con cautela”.

Nel frattempo, il conflitto è già iniziato a livello sindacale. “La chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Cervello, accorpato a quello di Villa Sofia, causerebbe grandi e gravi disagi per l’intera popolazione cittadina, nonché un aumento del sovraffollamento, nonché un sovraccarico di lavoro per il pronto soccorso di Villa Sofia” scrivono in una nota indirizzata all’assessorato regionale alla Sanità i sindacati Cisl Fp, Uil Fpl, Nursind, Nursing Up e Fials Palermo. Non ci piace infatti l’idea di unire i due pronto soccorso: “Siamo contrari alla chiusura dell’unico pronto soccorso nella zona occidentale della provincia di Palermo, nonché punto di riferimento per una vasta zona della città. La chiusura di questa importante e cruciale area di emergenza potrebbe causare grandi e gravi disagi a tutta la popolazione cittadina”.

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Già l’anno scorso i sindacati si erano detti contrari, perché una scelta del genere avrebbe messo nel caos l’area emergenza Villa Sofia. Ecco perché, sul tavolo, il dialogo è sempre rimasto aperto ma volto a trovare soluzioni alternative. «Bisogna prestare attenzione alla gestione pratica delle emergenze – è l’allarme di Cisl Fp, Uil Fpl, Nursind, Nursing Up e Fials Palermo – con i diversi ricoveri, visite specialistiche ed accertamenti diagnostici a cui dovrebbero essere sottoposti i pazienti in ospedale. reparti del Cervello, ma curati dal pronto soccorso di Villa Sofia, con il conseguente aumento dei trasferimenti dei pazienti e quindi un maggiore utilizzo di ambulanze e personale aziendale, senza contare i disagi per gli utenti”.

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L’anno scorso fu stato lo stesso governatore Renato Schifani a calmare le polemiche. Il presidente della Regione ha rassicurato che l’ampliamento del pronto soccorso di Villa Sofia e l’avvio dei lavori di ristrutturazione al Cervello saranno realtà solo quando diventerà operativa la nuova area pronto soccorso del Policlinico. Ma ora, a 15 mesi di distanza, l’idea è tornata in auge e con essa nuove proposte per gestire le emergenze: “Alla luce delle criticità evidenziate – concludono i sindacati – proponiamo la realizzazione di locali, anche prefabbricati, adiacenti all’attuale pronto soccorso del Cervello, al fine di evitarne la chiusura e sanare l’attuale situazione venutasi a creare al suo interno, a causa del mancato completamento dei lavori di ristrutturazione, iniziati da tempo e non ancora ultimati. Chiediamo pertanto un incontro urgente con l’assessorato alla Salute affinché anche i pareri delle altre organizzazioni sindacali possano essere tenuti in debita considerazione e non uno solo, nonché per trovare soluzioni adeguate e condivise, nel rispetto delle corrette norme sanitarie. l’attenzione dovuta alla popolazione e soprattutto il benessere lavorativo dei lavoratori interessati” .

Anche Confentità Sanità Sicilia lancia l’allarme: “La chiusura del pronto soccorso Cervello causerebbe gravi disagi per gli utenti, aumento del sovraffollamento e superlavoro per il pronto soccorso Villa Sofia. Siamo contrari alla chiusura dell’unico pronto soccorso dell’area occidentale della provincia di Palermo. La chiusura di questa importante e cruciale area di emergenza potrebbe causare grandi e gravi disagi a tutta l’utenza palermitana – dichiarano Domenico Amato, segretario regionale di Confentità Sanità Sicilia e Luciano Gargano, coordinatore provinciale di Sanità Pubblica di Confimpresa. Palermo – Non comprendiamo questa decisione, che potrebbe essere dannosa sia per gli utenti che per i lavoratori, realizzare strutture prefabbricate per consentire la manutenzione del pronto soccorso in attesa che vengano finalmente completati i necessari interventi strutturali già iniziati da tempo”.

 
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