«Uno dei traumi della mia vita, ma ho anche tanti ricordi d’amore. Magari scriverò una canzone a riguardo.” – .

«Uno dei traumi della mia vita, ma ho anche tanti ricordi d’amore. Magari scriverò una canzone a riguardo.” – .
«Uno dei traumi della mia vita, ma ho anche tanti ricordi d’amore. Magari scriverò una canzone a riguardo.” – .

DiSara Bettoni

Il cantante sul palco del teatro Manzoni per la manifestazione «Ieo con le donne»: «La prima diagnosi nel 2001, la seconda durante il Covid, non ce l’aspettavamo»

«Ho molto rispetto per chi reagisce e supera tutto questo. Mia mamma l’ha affrontata per la prima volta nel 2001 e poi di nuovo durante la pandemia. Ora sono pronto a parlarne. Magari scriverò una canzone.” Per Ghali “questa cosa” è il tumore che ha colpito la madre Amel (nome che significa speranza) e i tanti pazienti o ex pazienti seduti tra il pubblico Teatro Manzoni di Milano. L’occasione è «Ieo con le donne», l’evento cheIstituto Europeo di Oncologia, fondata da Umberto Veronesi nel 1994, dedica ogni anno a chi vive o ha vissuto l’esperienza del cancro. Sul palco la cantante rievoca il dramma della prima diagnosi, ma anche il riscatto dopo le cure. «Appena abbiamo superato quel problema, tutto è migliorato, la luce è entrata nelle nostre vite. Ci hanno dato una casa nel quartiere dove sono cresciuto, Baggio, che mi ha dato tanta creatività e tanta forza. Ho iniziato a credere in Dio (Ghali è musulmano, ed), si è accesa la mia passione per la musica.”

Nel camerino il cantante ripercorre quegli anni con maggiore precisione.
Come vive un bambino “questa cosa”?
«Penso che un bambino non possa sapere di cosa si tratta finché non accade, è quasi incredibile. Ho dovuto affrontare una delle tristi realtà della mia vita. Sono stato scosso da molti traumi, questo era uno di questi. Nonostante tutto, però, ho dei bei ricordi, anche belli, forti, dell’amore”.

Per esempio?
«Io e mia madre siamo andati a trovare mio padre in carcere. Indossava una parrucca (aveva perso i capelli a causa della chemioterapia, ed) e non se ne è accorto le prime volte. A volte, in macchina, si fermava nei parcheggi perché le prudeva la testa e doveva grattarsi. Abbiamo riso tanto, era molto forte. Ricordo anche di aver guardato i cartoni animati, in particolare Holly e Benji.

Chi c’era accanto a te in quel momento?
«Mia madre ha sempre avuto molti amici gay. Uno di loro si è preso cura di me: ho dormito con lui, mi ha accompagnato e mi è venuto a prendere a scuola. Durante quel periodo ho anche appreso alcune differenze che esistono tra noi, come l’omosessualità. Credo che la forza che nasce dopo un evento del genere possa essere decisiva per la vita e possa cambiarla in meglio”.

Per due volte la madre ha dovuto affrontare il cancro al seno.
«La prima nel 2001 e sappiamo bene com’era la chemioterapia: estenuante. La seconda volta durante il Covid. È stato inaspettato, ma lo abbiamo vissuto in un modo assolutamente diverso. La paura c’è sempre, ma fin da subito ci siamo sentiti protetti e al sicuro grazie ai medici dello IEO. Ho così tanta ammirazione per loro. D’altronde mia madre ha sempre voluto che diventassi pilota o medico”.

L’esperienza del tumore emerge nella tua musica?
«È una delle tante cose che non ho ancora affrontato e che ho paura di toccare. È come se l’avessi vissuto in prima persona e ci vuole una certa maturità per “riaprirlo”. Forse sono pronto adesso. Forse scriverò una poesia, forse una canzone.

E a casa si parlava di cancro?
«Se ne è sempre parlato, non era un tabù. Durante il mio viaggio ho avuto anche la fortuna di incontrare a Roma un bambino, Ledio, che purtroppo non esiste più. Sono sempre stato sensibile all’argomento e la forza di mia madre mi ha spinto a sostenere altre persone con lo stesso problema.”

Nel camerino la madre del cantante fa venire in mente anche la paura del cancro.
«La prima volta avevo 37 anni. Mi sentivo una persona diversa, avevo paura di perdere tutto”.
Quando la malattia è ritornata, come ti sei sentito?
«Mi sono fatto tante domande, mi chiedevo perché tornasse dopo tanti anni. Adesso sto bene, ho superato tutto. Voglio dire a tutte le donne che stanno affrontando il cancro di raccogliere le forze per andare avanti. Per esempio vedo mio figlio e mi sembra di vivere di più, mi dà vita e gioia”.


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24 maggio 2024 (modificato il 24 maggio 2024 | 21:02)

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