Si è dimesso il direttore dell’Assessorato alla Sanità Giancarlo Ruscitti, la Provincia cerca un sostituto – Notizie – .

Si è dimesso il direttore dell’Assessorato alla Sanità Giancarlo Ruscitti, la Provincia cerca un sostituto – Notizie – .
Si è dimesso il direttore dell’Assessorato alla Sanità Giancarlo Ruscitti, la Provincia cerca un sostituto – Notizie – .

TRENTO. Medico Giancarlo Ruscitti, direttore del Dipartimento della Sanità, se ne va. Le sue dimissioni erano sul tavolo del presidente da una decina di giorni Maurizio Fugatti e il consigliere Mario Tonina, ma ora le questioni sono state risolte e le dimissioni sono ufficiali. «Il presidente ha provato a riproporre l’idea e mi ha chiesto di restare fino alla scadenza del contratto, cioè per un altro anno, ma alla fine è stato deciso: me ne vado. Rimarrò operativo fino al 30, poi ho tante ferie non pagate – visto che negli anni del Covid non riuscivamo mai a prenderci una pausa – e dal primo luglio sarà ufficiale l’addio”, conferma Ruscitti.

Il che spiega anche le ragioni: «Da un lato ci sono motivi personali e familiari, perché vorrei restare con la mia famiglia a Venezia più a lungo, e non solo il sabato e la domenica. Poi c’è una questione contrattuale, perché non vorrei andare in pensione tra un anno, sento comunque di poter lavorare e dare il mio contributo”.

In questo senso la situazione è presto spiegata: in Trentino Ruscitti, che è medico, ha un cosiddetto contratto con gli enti locali, che piani per la pensione a 67 anni. Nel resto d’Italia – e questo vale per il suo passato e soprattutto per il suo futuro professionale – il contratto è invece quello della sanità, che ti permetterebbe di lavorare per altri annialmeno fino ai 70 anni. E il cinquantenne dirigente ne ha 66, avendo compiuto, tra l’altro, nei giorni scorsi, precisamente martedì: per questo, tra un anno, restando in Trentino, sarebbe costretto a riattaccare il suo stetoscopio e la sua valigetta.

Ruscitti scherza: «Non so se è perché mancano i professionisti o perché sono bravo – anche se propendo per la prima ipotesi – ma Le offerte non mi sono persa e non mi mancano. Ovviamente ci sono alcune persone che mi rispettano”.

Insomma, il telefono di Ruscitti scotta. E tra pochi giorni, quando tornerà definitivamente a Venezia, oltre a godersi i playoff della Reyers (il medico-allenatore è un grande appassionato di sport e di basket in particolare) potrà parlare, valutare, riflettere e decidere sul suo futuro. .

Nelle risposte precedenti, notiamo, era stato nominato il presidente Fugatti ma non il consigliere Tonina. Ma questa non è una controversia. «Ma no, Dio non voglia. L’attuale consigliere Tonina era stata vicepresidente nella scorsa legislatura e quindi ci siamo visti, ci siamo parlati, ci siamo conosciuti. Ma è il presidente Fugatti a volermi qui, ci siamo conosciuti quando era sottosegretario alla Salute a Roma. E comunque non ho mai avuto problemi con nessuno, davvero. In Trentino ho trascorso cinque anni molto belli, nonostante la pandemia che è stata difficile per tutti. Ringrazio infatti il ​​presidente e i consiglieri attuali e passati per il lavoro svolto insieme. E ringrazio Fugatti e Tonina per aver compreso le mie esigenze dopo questi anni insieme. Desidero salutare anche la Valle dei Mocheni, che mi ha accolto a braccia aperte e dove lascio un pezzo del mio cuore”.

Dal dipendente che lascia al datore di lavoro che si ritrova con un “buco” da riempire: «Non avevamo la possibilità di continuare con lui per più di un anno – spiega l’assessore Tonina – e così alla fine ha deciso di andarsene subito . Ma non abbiamo avuto problemi, ho apprezzato le sue qualità e la sua esperienza è indiscutibile. Infatti all’inizio del mio mandato nel mondo della sanità è stato onesto e corretto nel dirmi che avrebbe compreso il desiderio di avere nel Dipartimento una figura che ricoprisse un intero mandato quinquennale.

Il rimpiazzo? Le carte per effettuare la selezione sono pronte. Quello è un ruolo importante e delicato, tra qualche mese avremo un sostituto”. La sanità trentina, quindi, si trova a fronteggiare un altro terremoto. Dopo i tre direttori Apss in due anni e mezzo (Bordon, Benetollo e ora Ferro), c’è ora la necessità di un nuovo direttore generale.

 
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