“Il rock non fa sconti a nessuno” – .

“Il rock non fa sconti a nessuno” – .
“Il rock non fa sconti a nessuno” – .

Aveva promesso “un concerto rock senza sconti per nessuno” e ha mantenuto la parola: il primo dei sette live da record di Vasco Rossi a San Siro è partito fortissimo, con una tripletta di pezzi come “Blasco Rossi” , “Repubblica dell’Asilo” e “I colpi sopra”, scritti in tempi diversi ma che sembrano parlare ai giorni nostri, tanto che sulla seconda il Komandante cita direttamente “Giorgia”, un riferimento chiarissimo al presidente del Consiglio.

E poi vedrete con la polizia che la situazione tornerà, come prima, più di prima – canta Vasco, stasera al suo 30esimo concerto allo stadio di Milano – Giorgia! Ti amo (sì), Giorgia ti amo” canta, prima di rivolgersi al suo popolo: “Siamo sempre qui, lucidi e finalmente vivi a Milano! Siamo qui stasera per fare rock – dice – è lo spettacolo più potente dell’universo, è il primo dei magnifici sette: sette volte sette San Siro”.

Se Repubblica dell’Asilo parla apertamente di potere e controllo, Vasco dedica apertamente ‘Gli Spari sopra’ a “tutti i farabutti che governano questo mondo”.

Il Komandante aveva già messo in guardia la sua ‘gente’ sui social – 400mila spettatori solo al Meazza in sette serate, dove Vasco festeggia oggi il suo 30esimo appuntamento, con ospiti come Eros Ramazzotti ed Emma – che la formazione di quest’anno sarebbe “un po’ più arrabbiata, più dura perché questo è un periodo molto complicato e molto difficile. Siamo tutti preoccupati. Speriamo che vada bene”. Se i tempi sono duri, lo spettacolo è anche “duro e puro, senza sconti per nessuno. Nessuna sfumatura di grigio. Solo bianco e nero”.

Il palco è mastodontico, lungo 86 metri, profondo 25 e alto 28, dominato per tutta la sua larghezza da cinque giganteschi schermi, di cui due curvi ai lati, che permettono la visione dell’intero stadio, i primi 58mila di questa ‘residence’ milanese, per la quale Vasco è stato premiato prima dal Comune di Milano e oggi dalla Regione Lombardia. Il rapporto di Vasco con il Meazza, del resto, è un legame indissolubile: la prima volta, quella di ‘Fronte del palco’, risale al 10 luglio 1990, alla quale sono seguiti ogni tour con più date, dalle due del ’95, alle tre. nel 2003, poi quattro nel 2011 e nel 2014, fino a sei volte nel 2019 e il record assoluto quest’anno.

Tutto – secondo Blasco – grazie al suo pubblico, o meglio, ‘la gente’: tanti sono accampati da giorni, con le tende, davanti al Meazza, tanti altri sono arrivati ​​oggi, da tutta Italia, con bambini, fidanzati , amici, per condividere ciò che solo Vasco può ancora dare. “La musica – ha spiegato non a caso poco prima dello spettacolo – è una benedizione, qualcosa che unisceuna sostanza spirituale che non può che unire, portare gioia e amore in questo momento storico particolarmente difficile”.

 
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