«Sarò l’amante di Mussolini. Il ruolo di Livia Adami? Voglio andare avanti.” – .

«Sarò l’amante di Mussolini. Il ruolo di Livia Adami? Voglio andare avanti.” – .
«Sarò l’amante di Mussolini. Il ruolo di Livia Adami? Voglio andare avanti.” – .

Torna il Pigneto Film Festival, che dal 15 al 22 giugno accoglierà gli appassionati di cinema in uno dei quartieri più pop della capitale, dove ci saranno proiezioni in diversi spazi e 5 giovani filmmaker internazionali gireranno un cortometraggio in tempo reale. Madrina dell’evento, Barbara Chichiarellinota al grande pubblico per la serie “Suburra”, attrice molto apprezzata e richiesta dagli autori, da Ferzan Özpetek ai fratelli D’Innocenzo e tra i personaggi dell’attesissima serie “M – il figlio del secolo”, basato sul romanzo di Darken up.

Madrina dell’evento, hai un legame particolare con il Pigneto?

«Sono orgoglioso di essere stato scelto, perché ho un legame vero con il quartiere dove mi trasferirò, lo conosco molto bene e ho tanti amici, tra l’altro in questi giorni inizierò le prove di uno spettacolo, che porteremo a Venezia».

A proposito di teatro, una ricerca costante da parte tua.

«Non ho mai smesso di cercare il teatro, vengo da lì e anche se negli ultimi anni ho dato priorità al cinema, durante la pandemia mi sono detto che è qualcosa che non voglio più escludere dalla mia vita».

In autunno una mostra su Alberto Sordi, come sarà?

«Debutterà a ottobre alla Sala Umberto di Roma. Lo conosciamo tutti come sordo, ha realizzato 180 film tra attore e regista, è un personaggio complesso che ha attraversato la storia d’Italia, dalla Roma dei Papi ai giorni nostri. Sarà uno spettacolo in cui questa figura mastodontica, geniale, amata e odiata sarà usata come pretesto per una riflessione sul mondo dell’arte e sulla differenza tra arte colta e arte popolare che Sordi ha abbracciato”.

La vedremo nella serie “M – Il figlio del secolo”, in cui interpreta Margherita Sarfatti, amante e mentore di Mussolini. Cosa ti resta di quel personaggio?

«Certamente la fascinazione per la cultura di questa donna, che parlava 5 lingue, è stata una delle prime critiche d’arte in Europa, ha sostenuto tanti artisti, poi non so quanto fosse consapevole di dove avrebbe portato il sodalizio con Mussolini né dove sarebbe arrivato, ma sappiamo che la rottura tra loro avvenne molto prima delle leggi razziali”.

Cosa ti resta dell’esperienza “Suburra”?

«Sarò sempre grato a Livia Adami, il mio personaggio della serie. Ma ora voglio andare avanti”.

Crede molto nel ruolo della formazione e della scuola, di cui parlerà sul palco nel monologo “Cattiva sensibilità”. Da dove viene questa convinzione?

«Credo che sia fondamentale studiare sempre, questo lo dico a tutti i ragazzi che vogliono fare questo lavoro, come Sordi che studiava costantemente e la scuola va tutelata, ho tanti amici insegnanti e se non ci fossero persone con la vocazione, non sapremmo davvero dove andare a lavorare con i ragazzi”.

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