foto dei 171 look – .

C’è l’urgenza creativa – colta e appassionata – di Alessandro Michele e c’è l’eleganza complessa e meticolosamente elaborata che era Valentino Garavani. Un immaginario a tratti opulento che è un connubio tra vintage e contemporaneo, tra stili ed epoche, diretta emanazione della mente eclettica di un professionista che sovverte pur non tradendo i codici consolidati di una delle case di moda più prestigiose al mondo. “Quello che vedete è il mio incontro con lui, sono le mie mani e i miei occhi che abitano l’atelier”, racconta Alessandro Michele a un selezionato gruppo di redattori. La raccolta si chiama Prima dei debutti ed è il primo assaggio dell’estetica che lo stilista romano sta cesellando per Valentino; tra echi degli anni Settanta e Ottanta, nonché un’indagine accurata e incisiva nell’archivio della maison. Chi si chiedeva come sarebbe – tutti, addetti ai lavori e non – oggi ha le prime, inedite risposte; precipitato dentro 171 sguardi Ossessivamente soignè che sono un amalgama del gusto di Michele per la complessità compositiva e la raffinatezza che da sempre contraddistingue Valentino Garavani.

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Per gentile concessione di Valentino
la collezione resort 2025 di valentino e il debutto di alessandro michelePinterest
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I primi look di Alessandro Michele per Valentino

Bordi in pelliccia, pizzi, volant e volant. Ricami minuziosi, intricati motivi paisley, ma anche floreali e geometrici per raccontare un nuovo corso caratterizzato dall’eccesso, ma piuttosto distillato attraverso l’ossessione per la bellezza. E d’altronde «Valentino non è mai stato un minimalista, anzi un massimalista», ricorda bene Michele Sfilata di moda raccontando al tempo stesso, da perfetto “archeologo del futuro” quale è, la storia dell’estetica di una maison la cui eleganza è stata spesso confusa con un gusto sottrattivo che non le è mai appartenuto. COSÌ cappotti immacolati con l’iconico logo V dorato alternato con abiti ruggenti da indossare con mezze calze e Mary Jane, e abiti lunghi tempestati di cristalli cedono volentieri il posto a mini abiti a pois da sfoggiare con ballerine con maxi fiocco. Una sciarpa annodata in testa a mo’ di turbante, fiocchi civettuoli per fermare i capelli, e una cascata di perle per impreziosire ogni toilette: da quelli marcatamente boho e ravvivati ​​da frange, a quelli più slanciati composti da mini e blazer nei toni del bianco, in un riferimento alla mitologia Collezione Bianca che ha mostrato nel 1968.

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Al rosso firma è consentito poco spazio; su una calza velata, su una blusa e una gonna midi, su un tailleur tempestato di paillettes e cristalli. NO; si sofferma su altro, su quell’hippy chic caro a Michele e Valentino che plasma look e accessori (93 in tutto) di zeppe in camoscio e sughero, di stampe lussureggianti e spille floreali che sono conseguenza del talento (e dell’amore) che il designer romano nutre per gli oggetti. Un nuovo logo debutta tra le immagini del look book dal fascino retrò, chez Valentino Roma/Parigiper tracciare un ponte immaginario tra i luoghi simbolo della maison e chissà, forse anche per amplificare la trepidante attesa per la sfilata di Michele che, il prossimo settembre, ci racconterà l’evoluzione creativa del brand sotto il suo mandato.

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Per ora godiamoci il nuovi slogan tipografici da far risaltare sulle t-shirt indossate sotto i blazer, o sui suoi cappellini da baseball che, in linea con la filosofia della stilista romana, indossa tanto gioielli e sciarpe, trasmettendo una mascolinità oltre i cliché. “Ho iniziato a lavorare in Valentino come se fossimo un’orchestra – spiega Alessandro Michele a Sfilata di moda –; ognuno ha suonato il proprio strumento con così tanto amore e dedizione che ho pensato che fosse giusto essere grato e apprezzare le persone che hanno lavorato così instancabilmente per realizzarlo. Il mio lavoro è accordare gli strumenti e condividere tutto, quindi tenere la collezione un po’ nascosta alla vista non sarebbe stato giusto. Questo è un inizio nato dall’amore: vuole essere portato alla luce, visto e condiviso”. È la nuova sinfonia di Alessandro Michele per Valentino; un crogiolo eclettico di suggestioni che ci svincolano da quell’ordine a cui – ormai da tempo – la moda ci ha abituato. Un mosaico complesso di cui si attende con ansia lo svolgimento futuro. Un bientot

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