L’estetista cinica Cristina Fogazzi organizza una cena alla Braidense di Milano: è polemica – .

L’estetista cinica Cristina Fogazzi organizza una cena alla Braidense di Milano: è polemica – .
L’estetista cinica Cristina Fogazzi organizza una cena alla Braidense di Milano: è polemica – .

Chi ferisce per la fama, perisce per la fama. Non sembrano essere tempi particolarmente gloriosi per imprenditrici e influencer che, sempre di più, si vedono scatenarsi contro il popolo del web che era nutrimento e followers solo pochi mesi prima. E così Cristina Fogazzi, detta l’estetista cinica, è stata travolta dalle polemiche per aver organizzato una cena alla Pinacoteca di Brera, per lanciare il suo brand in Spagna. Ha ricevuto diverse critiche sui social per aver scelto quella location.

Estetista cinica: “Non sono la prima a sfruttare quello spazio”

L’imprenditrice ha scelto di utilizzare il famoso museo milanese come location per una cena Veralab, visto che la sua azienda di prodotti di bellezza è in procinto di espandersi in Spagna. Dai social arrivano le critiche: “Che scortesia”, “che tristezza”, “uno spettacolo sconveniente e indegno”. Pronta la risposta di Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca di Brera, che rivendica la decisione di concedere lo spazio. Ma anche di Estetica Cinica che sul Corriere della Sera ha commentato la scelta di dare soldi a un privato: “Ecco, mi sono detto, ricadono sulla comunità: diventeranno restauri, personale, servizi per chi studia” E aggiunge. «In quegli stessi spazi un grande nome del lusso ha ricevuto i suoi ospiti, ma non ho visto rivolte né indignazioni. Se invece la cena la fa l’Estetista Cinica, allora non va bene. Questo si chiama classismo”. E poi: “Il problema è che sono figlia del popolo. Sento un cattivo odore? Mi hanno chiamato ricco. Meno male che ci sono persone ricche in un Paese dove l’ascensore sociale è fermo da anni

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Il commento del sindaco Beppe Sala

Dal sindaco di Milano Beppe Sala un commento lapidario sull’idea dell’imprenditore e influencer di prodotti estetici che ha scelto la Biblioteca Braidense di Milano, dove sono conservati libri storici e delicati. “Ho già tanti problemi, non mi occupo dei problemi degli altri, questo ha a che fare con il ministero e la sovrintendenza, quindi lascio fare a loro”, ha commentato, precisando di essere comunque favorevole affittare luoghi culturali pubblici a privati. “Il punto non è tanto svilire il luogo, ma c’è un problema di sicurezza e di coerenza con quanto fatto – ha concluso -. Cerco di rispettare questa regola per il Comune, non so cosa dire di Brera”.

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