Com’è il nuovo romanzo di Cormac McCarthy – .

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Il 2 maggio arriverà nelle librerie italiane Il passeggeroil nuovo romanzo del grande scrittore americano Cormac McCarthy, il primo da allora La strada, pubblicato 16 anni fa. A causa di questo lungo intervallo, oltre che della crescente età di McCarthy (ne compirà 90 a luglio), Il passeggero è infatti, e molto più che in altri casi in cui usa questa espressione, “molto atteso”. È La strada (2006) rispetto al precedente Non è un paese per vecchi (2005) aveva infatti ottenuto un grande successo di pubblico e di critica: per il primo McCarthy aveva ottenuto il Premio Pulitzer per la fiction, ed entrambi erano stati adattati in film a loro volta molto apprezzati, uno dei quali aveva vinto l’Oscar per il miglior film .

Comunque non è detto questo Il passeggero riesce a replicare questo successo, anche se la maggior parte delle recensioni che ha ricevuto sono positive. I critici americani e britannici, ma anche i pochi italiani che ne hanno già scritto, dicono abbastanza chiaramente che si tratta di un libro meno accessibile: pur avendo premesse da thriller, è uno di quei romanzi in cui la trama non è delle più rilevanti e cosa centrale, e anche per questo non è del tutto definita. Dà anche grande spazio a dialoghi intellettuali e tendenzialmente oscuri e pessimisti sulla realtà ultima delle cose e dell’esistenza, molti dei quali contengono riferimenti alla fisica delle particelle, uno degli argomenti scientifici più difficili.

Il passeggero, che in Italia è pubblicato da Einaudi nella traduzione di Maurizia Balmelli, traduttrice di molti importanti autori inglesi e francesi, è di 385 pagine, è ambientato nel 1980 e inizia con un mistero. Il protagonista è un uomo di 37 anni di nome Bobby Western che vive nel Mississippi, nel sud degli Stati Uniti. Lavora come recovery diver, cioè viene ingaggiato per recuperare relitti di imbarcazioni e altre cose finite in mare o nei fondali dei fiumi, e all’inizio del romanzo è impegnato nella ricerca di un piccolo aeroplano finito in il mare con nove persone. Nell’aereo non si trovano né la scatola nera né il flight case del pilota, ma dato che il veicolo è finito sott’acqua intatto, non è chiaro dove possano essere finiti.

Nelle pagine seguenti si scopre che a bordo doveva esserci una persona in più rispetto ai nove cadaveri ritrovati da Western – il passeggero del titolo – che però è anch’esso scomparso, e Western riceve varie visite di uomini apparentemente legati alla FBI, che sembrano voler capire cosa sa dell’aereo. Sentendosi minacciato, il protagonista intraprende un viaggio per non rintracciarlo che ricorda i vagabondaggi degli altri personaggi di McCarthy, da padre e figlio nel mondo post-apocalittico di La strada ai cowboy di Meridiano del sangue e di Trilogia di frontierai romanzi che McCarthy ha scritto tra il 1985 e il 1998.

Fin dalla prima pagina, però, la storia di Western è accompagnata da capitoli scritti in corsivo e ambientati nel passato del romanzo che hanno come protagonista Alicia, la sorella minore di Western. Sappiamo subito che si è suicidata (si dice proprio nella prima pagina del libro) e che era schizofrenica: i capitoli in corsivo sono lunghi dialoghi, a volte senza senso, tra lei e un bizzarro personaggio che è una sua allucinazione. Alicia è anche la protagonista di un romanzo a cui McCarthy ha scritto parallelamente Il passeggero e che uscirà in italiano il 26 settembre, Stella Maris. Di lei poi si scopre anche che era una bella donna e un genio matematico, e che Western, che invece aveva studiato da fisico, era innamorato di lei. I due sono figli di un fisico che aveva lavorato al Progetto Manhattan, quello con cui gli Stati Uniti costruirono le prime bombe atomiche.

Le copertine delle edizioni americane di “The passenger” e “Stella Maris”, edizioni Knopf

McCarthy lavora da anni al Santa Fe Institute, un istituto di ricerca teorica nel New Mexico dove fisici, biologi, informatici e altri scienziati studiano argomenti molto complessi utilizzando approcci multidisciplinari. Al Santa Fe Institute lo scrittore è in stretto contatto con questi scienziati e Il passeggero E Stella Maris devono molto a questa collaborazione. Come James Wood, il principale critico letterario del Newyorkesenella sua recensione, sono romanzi “sulle ‘idee’: contengono lunghe conversazioni sulla fisica, il linguaggio e il linguaggio simbolico della musica e della matematica”.

La recensione di Wood è positiva e in particolare ha apprezzato i numerosi dialoghi del Passeggeri, che funzionano “come nella vita reale” anche se parlano di temi molto complicati, ma chiarisce che il romanzo è spesso improbabile, a partire dal suo protagonista. Oltre che fisico fallito e sommozzatore in recupero, Bobby Western è anche un ex pilota di Formula 2 e un uomo solitario che guida una Maserati, si esprime “come Steve McQueen che fa la parte del fisico” ed è anche attraente a giudicare da come il i personaggi femminili gli parlano. “Anche se i protagonisti sono improbabili, la scrittura non lo è, comunque”, sottolinea Wood.

La recensione del giornalista e scrittore John Jeremiah Sullivan del New York Times tiene conto di questi due aspetti: Sullivan ha descritto il romanzo con l’aggettivo inglese “portentous”, sia nel significato di “eccezionale” che in quello di “pomposo”. «Il passeggero non è affatto il lavoro più brillante di McCarthy, ma è perché ha avuto il coraggio di spingersi in nuovi territori a quasi 90 anni”, dice Sullivan, secondo il quale in questo romanzo per la prima volta McCarthy ha immaginato e descritto persone comuni: non i suoi geniali protagonisti, ma i tanti personaggi con cui Western interagisce nei dialoghi che costituiscono gran parte del libro, tra cui un’amica che è una donna trans, un’amica che è una spacciatrice e uno studioso che fa ricerche sulla storia dei fisici nucleari.

Tuttavia, non sono mancate le critiche al romanzo. SU Ardesia la critica Laura Miller riconosce la qualità della scrittura e dello stile di McCarthy, ma afferma che in questo caso, a differenza dei romanzi precedenti, il nichilismo della scrittrice non è compensato da una “storia agile e implacabile”: per lei sia Il passeggero Quello Stella Maris sono romanzi “confusi e confusi”, “invasi da un senso di dissoluzione”. La sua recensione si chiude duramente: “Se sei davvero arrivato a credere che la nostra esistenza sia assolutamente brutale e priva di significato, perché preoccuparsi di scriverne?”

 
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