La possibilità di trasmettere per il secondo anno consecutivo Rai2 la finale del massimo campionato italiano di rugby maschile, la Serie A Elitepotrebbe clamorosamente svanire dopo che i club della massima serie avranno espresso la loro contrarietà alla Federazione.
Un fulmine a ciel sereno negli ambienti federali, dopo il recente boom di visibilità e reputazione seguito ai successi delle Nazionali maschili e femminili in 6 Nazioni e la conferma dell’emittente statale di ripetere la positiva esperienza del 2023 quando a Parma Rovigo e Petrarca Padova si affrontarono in un derby italiano visto da oltre quattrocentomila spettatori.
Curiosa, almeno, la presa di posizione dei club, gli stessi che da mesi (le elezioni federali dovrebbero tenersi in autunno) hanno assunto una posizione critica nei confronti delle politiche federali, lamentando una scarsa attenzione alla promozione e alla visibilità del campionato. . A scatenare il rifiuto dei club è stata la proposta della FIR di rinviare la finale scudetto dal 25 maggio al 2 giugno per motivi di programmazione: una scelta senza precedenti, che ha suscitato non pochi malumori allo stadio Olimpico (la sede della Federugby è all’interno della Curva Nord) e in viale Mazzini, dove il rugby raccoglie consensi e interesse: dopo la finale dello scorso campionato, che aveva ottenuto il 4% di share, la società aveva investito nel Mondiale che la Nazionale italiana ha giocato in Francia.
Ma per la finale non si può fare nulla: alla base del rifiuto, a quanto sappiamo, ci sono presunti problemi legati alla contrattualizzazione dei giocatori delle potenziali finaliste. Lo sforzo fatto per dargli maggiore visibilità, come la trasmissione di tutte le partite di Serie A Elite su Daznnon è stato apprezzato al momento: un autogol calcistico di cui il rugby italiano, tornato a fiorire sulla scia dei risultati delle proprie Nazionali, non sentiva certo il bisogno.
