“Il futuro di Pioli non può dipendere dalla Roma. Decisione già presa” – .

Alla vigilia di Roma-Milan, serve una grande prestazione dei rossoneri per ribaltare la sconfitta dell’andata all’Olimpico. Una situazione in cui il Diavolo storicamente si è trovato raramente. L’ultima rimonta dopo la sconfitta all’andata risale al 2007 contro il Manchester United. Mauro Tassotti era presente quella sera a San Siro in qualità di vice di Carlo Ancelotti. La bandiera rossonera è stata protagonista in altre rimonte, ma da calciatore, contro lo Sporting Gijon nel 1987 e l’Auxerre nel 1985. Si racconta a MilanNews.it:

Cosa aspettarsi dal Milan all’Olimpico?
“Partita difficile perché il risultato dell’andata non aiuta certo, ma la qualificazione è ancora in bilico. C’è la differenza minima e bisogna ricordare che non esiste più la regola dei gol in trasferta. Quindi il Milan ha la possibilità di farcela, ma sicuramente serve una prestazione diversa rispetto all’andata”.

Quali sono le vostre impressioni sulle ultime esibizioni?
“Fino a due partite fa il Milan sembrava in crescita, veniva da una serie di vittorie consecutive e sembrava che la squadra stesse bene. La partita contro il Sassuolo è un test da tenere in considerazione fino a un certo punto, visto che Pioli ha giustamente fatto riposare molti giocatori, del resto il posto Champions è sicuro. Diciamo che fare bella figura a Sassuolo avrebbe aiutato emotivamente, perché dopo una prestazione così così contro la Roma il rischio è di vedere le cose negativamente”.

A giudicare dai precedenti, il Milan, pur avendo il DNA europeo, non ha quello della rimonta
“Non ha il dna della rimonta perché spesso non ne avevamo bisogno. Il mio Milan ha già ottenuto risultati all’andata, spesso fuori casa”.

Eri presente all’epica serata di San Siro contro il Manchester United, che ci porterà alla finale di Champions League che poi abbiamo vinto
“Quella contro il Manchester non è stata una rimonta così. Alla fine abbiamo perso 3-2 fuori casa e ci è sembrato più negativo di quanto non fosse perché stavamo anche vincendo e loro ci hanno ribaltato la situazione. Ma alla fine è stata una sconfitta di misura che potevamo ribaltare in casa e per di più con il vantaggio che il gol in trasferta valeva doppio”.

Il futuro di Pioli sarà deciso da questa partita. A te, da assistente di Ancelotti, capitò una situazione simile alla vigilia della Champions League del 2003. Le cose sono andate bene e il resto è storia, ma quanto è complicato per un allenatore lavorare con questa pressione?
“L’allenatore non può fare molto al riguardo. Pioli lavora al Milan dal 2019, quindi il club conosce perfettamente le sue qualità. Questo per dire che non può dipendere tutto da una partita, che può andare bene o male per vari motivi. Perché hanno già deciso, quindi sicuramente una brutta sconfitta o una grande vittoria possono influenzare il giudizio ma in sostanza la decisione è già stata presa”.

Chi potrà essere il protagonista della notte dell’Olimpico?
“Più che dai singoli mi aspetto una buona prestazione dalla squadra, sarà più facile emozionarsi anche per i giocatori più fantasiosi. Non puoi vincere queste partite per un giocatore, è necessario che la squadra risponda. Nella storia del Milan è sempre stato così. Poi magari Van Basten una volta ti ha segnato il gol della vittoria, adesso ce ne sono altri”.