L’editoriale | Quel giorno di aprile » Webmarte.tv – .

Anche quest’anno assistiamo al solito insopportabile dramma di polemiche che trasformano quella che dovrebbe essere la festa di tutti nell’ennesima occasione di conflitto.

Ormai siamo divisi su tutto, non riusciamo a essere uniti nemmeno nella celebrazione di ciò che ci permette di pensare a modo nostro, e di dividerci.

Forse solo per un giorno. Questo giorno.

Perché oggi celebriamo la giornata della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, non celebriamo un partito politico contro un altro.

Oggi è la festa di tutti gli italiani.

Oggi ricordiamo i tanti giovani e meno giovani che sono morti per liberare l’Italia dall’oppressione fascista e donarci la democrazia, questo bene inestimabile che ci permette di essere liberi di esprimere le proprie idee. Spesso anche a sproposito.

Grazie. Grazie per il tuo sacrificio.

Sbaglia chi fa proprio questo partito e sbaglia chi lascia che lo facciano gli altri.

Oggi è la giornata di tutti.

L’Italia in cui viviamo è una repubblica nata dalla resistenza al fascismo. L’Italia democratica è antifascista, così come lo è la sua Costituzione.

Non fa bene a nessuno riaprire ogni volta la discussione su chi sia più antifascista, né pretendere che lo dichiari a comando.

L’antifascismo non è un progetto politico, è il presupposto condiviso che ci dà il diritto di cittadinanza nella Repubblica.

Chi amministra o governa, dal più piccolo Comune allo Stato, giura fedeltà alla Repubblica e alla sua Costituzione antifascista.

Abbastanza!

Chi non si alza ogni mattina dicendo di essere antimafia non vuol dire che sia mafioso.

Il fascismo non era un’idea politica. Era un regime di orrori, crimini, violenza e oppressione.

La ricostruzione del partito fascista in Italia è un reato. Certi incontri che inneggiano al fascismo, spesso frutto dell’ignoranza di ciò che realmente fosse, dovrebbero essere proibiti e perseguiti.

Allo stesso modo dovrebbero essere proibiti e perseguiti assembramenti e manifestazioni che inneggiano alla mafia.

Dire oggi che Mussolini è stato un grande statista equivale più o meno a dire che Totò Riina è stato un grande stratega.

Conservare in casa un busto raffigurante il primo, per rendere omaggio alla sua memoria, equivale a conservare uno dell’altro.

Rimpiangere le cose belle del fascismo è come dire che la mafia garantiva ancora uno stretto controllo del territorio e garantiva il lavoro a molti. A quale prezzo?

Ricordiamo che anche gli orologi fermi, due volte al giorno, segnano l’ora esatta.

Oggi al governo c’è una coalizione di centrodestra che, ovviamente, non piace al centrosinistra.

Giorgia Meloni è arrivata al potere vincendo le elezioni democratiche, proprio quelle possibili grazie alla liberazione dal fascismo.

Giorgia Meloni ha giurato sulla Costituzione antifascista. Questo ci basta.

Non ti piacciono le tue idee? Si combattono con le armi della politica e della democrazia.

Un governo autoritario, ammesso che lo sia, non è fascismo.

Così come ogni forma di criminalità non è mafia e ogni strage non è genocidio. Facciamo attenzione all’usura delle parole.

Proclamarsi antifascista non può essere un modo per giustificare la vacuità della propria proposta politica.

E se un giorno, visto il livello medio di conoscenza della storia, a forza di sventolare inopportunamente lo spauracchio del fascismo, qualcuno si convincesse che il fascismo è la Meloni?

E se, apprezzando il presidente del Consiglio, cosa del tutto legittima, si convincesse che il fascismo non era poi così male?

Chissà se riusciremo, tutti insieme, a festeggiare quel giorno d’aprile in cui, come canta Guccini, “il Paese è in festa e saluta i soldati rientrati… e l’Italia è una donna che balla sui tetti di Roma.

immagine_pdfPremere
 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT ecco perché fa male a Juve e Milan – .