ecco la RC213V sperimentale di Jerez per Bradl – .

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La Honda ha deciso di reagire al disastro tecnico all’inizio di questa stagione della MotoGP. L’azienda giapponese ha portato a Jerez de la Frontera una moto totalmente nuova affidata al collaudatore Stefan Bradl. Il tedesco, apprezzato per le sue doti di tuning, non è certo considerato un tuono per la sua velocità e, appena ha smontato le ruote nel primo turno di prove libere Stefan si è subito infilato tra le altre Honda in pista, è forse un segnale che è arrivato qualcosa di importante che potrebbe portare ad un’inversione di tendenza.

La nuova Honda rappresenta una rottura netta con l’attuale RC213V: i tecnici giapponesi hanno intrapreso una strada completamente nuova non solo dal punto di vista aerodinamico. La ciclistica è nuova, così come la posizione del pilota che sembra decisamente più bassa.

Dettaglio della moto di Stefan Bradl, Team HRC Honda RC213V

Foto di: Lorenza D’Addio

Non passa inosservato che la coda è una continuazione del piano della sella che si estende verso il posteriore, digradando verso l’alto fino a creare un’ala posteriore molto vistosa che presenta un’aletta verticale ad alta incidenza alla base delle due pinne che sostengono due profili con un colpo. L’idea è quella di aumentare significativamente il carico sulla ruota posteriore. Sono scomparsi i tre flap laterali che non davano grandi risultati nel generare i vortici previsti per liberare la scia.

È curioso anche notare che lo scarico alto, due in uno, propone un silenziatore finale molto corto e orientato in modo divergente da quello che potrebbe apparire l’embrione di un diffusore, molto lontano concettualmente da quanto aveva proposto Aprilia. sulla RS-GP.

Ecco lo schermo della Honda sperimentale di Stefan Bradl

Credito fotografico: Gold and Goose / Motorsport Images

La Honda #6 di Bradl è facilmente riconoscibile per una carena più in stile Ducati, così come la carenatura è cambiata drasticamente: non c’è più lo “scalino” utile a generare l’effetto suolo quando la moto è alla massima inclinazione, ma è stata completamente ridisegnata , rispettando i concetti aerodinamici sviluppati a Borgo Panigale. La parte anteriore è caratterizzata da un grande diffusore che nella parte inferiore, sotto i radiatori, accentua un soffio che sulle altre moto è solo accennato.

Completamente diversa anche l’evacuazione del calore dai radiatori con uno studio dei flussi frutto di un attento lavoro in galleria del vento. I due flap posti sugli steli della forcella anteriore lavorano in perfetta sinergia con gli elementi aerodinamici arcuati visibili immediatamente dietro.

La Honda ha deciso di far valere la possibilità di godere di privilegi di sviluppo grazie alle concessioni decise all’inizio di questa stagione. Scopriremo quante soluzioni che Bradl ha portato in pista troveranno poi posto sulla RC213V che farà il resto del mondiale.

 
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