Uno sprint audace
Là Curva-5 nella Sprint di Jerez ha fatto sei vittime, cinque delle quali cadute in maniera ‘sincronizzata’. I primi tre a cadere di fila sono stati Brad Binder, Alex Marquez ed Enea Bastianini. Poco dopo Vinales è scivolato e sono finiti a terra contemporaneamente Luca Marini e Stefan Bradl.
La dinamica delle scivolate è identica alla classica chiazza d’olio che rende impossibile la permanenza in sella dei corridori. In questo caso, ciò che ha tradito i piloti finiti nella ghiaia è stata una zona bagnata che cambiava ad ogni giro a causa dell’acqua che si era accumulata in una collina adiacente alla curva-5 e che ha continuato a salire sull’asfalto in maniera irregolare durante lo Sprint della MotoGP.
Al termine della gara, sul veicolo che li ha accompagnati fino al punto designato per la cerimonia di premiazione post-Sprint, Jorge Martin ha detto a Pedro Acosta: “Binder, Marquez e Bastianini sono caduti insieme, ma non c’è niente da fare, lì la traiettoria è una sola ed è forzata”. “Sì, il problema è che sei in salita ed è impossibile vedere in tempo la zona bagnata“rispose il pilota GasGas”.
“Almeno alla curva 7 e alla curva 8 le piste bagnate si vedevano bene ed era possibile evitarle”– aggiunse Acosta. “Sì, a quel punto ho rischiato di cadere e per un po’ Bezzecchi non ha fatto lo stesso nel giro di ricognizione”, la risposta di Martino. Entrambi i piloti di casa sono rimasti sorpresi dalla quantità di tifosi arrivati sul circuito già sabato, oggi si prevede una vera e propria invasione.