Olivera e Osimhen ribaltano il vantaggio di Dybala, nel finale Abraham trova il pareggio – .

Olivera e Osimhen ribaltano il vantaggio di Dybala, nel finale Abraham trova il pareggio – .
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NAPOLI Il Napoli risorge, esce tra gli applausi ma non vince, e continua il periodo del no contro Maradona, dove il successo non arrivava dal 3 marzo. Là Roma ci prova solo nella ripresa, alla fine si deve accontentare di un punto, che tiene l’Atalanta (che ha una partita da recuperare) a due punti di distanza. Tutto resta in gioco per il Campioni, per la quale corre anche la Lazio, che sabato ha battuto il Verona. Di fronte a una Roma stanca, il Napoli fa molte più cose: tiene di più la palla, tira di più, ma alla fine segna come la Roma, che capitalizza le poche occasioni che gli capitano e anche questa volta deve ringraziare Svilar, ancora una volta all’altezza della situazione. Per la squadra di de Rossi è una mezza frenata, ma per come stavano andando le cose a pochi minuti dalla fine, il pareggio alla fine è stato oro. Si decide tutto nella ripresa, con i quattro gol che raccontano e spiegano la partita. Un secondo tempo che riparte da zero a zero ma con il Napoli che lamenta i numerosi gol sbagliati nel primo tempo. Punto Dybala su rigore ed è un gol che arriva quasi per caso, Olivera pareggia e Osimhen porta in vantaggio il Napoli, sempre su rigore. Abramo regala alla Roma il pareggio a cinque minuti dalla fine. Gol inizialmente annullato per sospetto fuorigioco, poi concesso dopo aver verificato con la centrale del VAR.

Rigore contro il Napoli, cosa è successo: il contatto tra Sanches e Kvaratskhelia e il VAR

Nel primo tempo, come detto, il Napoli ha fatto meglio, dando il massimo soprattutto nell’ultima mezz’ora, tenendo palla e creando occasioni, schiacciando i giallorossi nella propria area. La Roma resta a guardare e non riesce più a ripartire, smette di giocare dopo un avvio confortante, con un mezzo gol quasi grazie ad un colpo di testa di Pellegrini dopo un’impennata in area di rigore. Mancino. La Roma finisce lì, poi aspetta e concede. Il Napoli ha un solo problema: mirare. Molto brutto. Osimhen E Gesù sbagliano davanti al portiere, ed è addirittura clamorosa la conclusione ad effetto di Anguissa dopo essersi ritrovato solo davanti a Svilar, quest’ultimo prima fortunato e poi bravissimo anche su Kvara, che di prima ci prova con un tiro dalla distanza deviato da Bove in un calcio d’angolo e poi prende il guanto del portiere belga con un tiro ad effetto. Svilar è sempre pronto, chiude il palo su un tiro Di Lorenzocatturato nella zona da Politano. Nella ripresa la Roma si fa viva con un tiro di El Shaarawy, ma è il Napoli a sfiorare nuovamente il gol, con Politano e Lobotka. Azmoun, che fino a quel momento non si era mai visto, sembra inghiottito tra i difensori centrali del Napoli ed è bravo a procurarsi un rigore, ispirando l’anticipo di Juan Jesus. Al decimo tentativo, Dybala segna (su rigore) il suo primo gol nel tempio dell’idolo Maradona e regala il vantaggio alla Roma.

De Rossi subito – pensando anche a giovedì, quando arriverà all’Olimpico Bayer – chiama in panchina l’uomo esausto El Shaarawy e mandarlo in campo Angelino, ala alta come a Udine giovedì scorso. Il Napoli trova subito il pareggio con un tiro sporco di lato Oliverache sfrutta un’uscita vuota di Kristensen. Entra Abramo (per Azmoun) e Sanches (per Bove), quest’ultimo aveva giocato solo 4 minuti con De Rossi (contro il Torino) e si vede, Calzone risponde con Traore E Ngonge per Cajuste e Politano. È ancora Svilar a salvare su Osimehn, sfuggito inesorabilmente a Mancini. Le proteste per l’ingenuo fallo in area di Sanches su Kvara portano Sozza a consultare il VAR: rigore netto. Che Osimhen trasforma e regala il momentaneo vantaggio al Napoli. La Roma pareggia in finale con Abraham che non segnava dal 29 aprile. Un dato è confortante: la Roma ha ottenuto quattordici punti in questa stagione con reti segnate dopo l’80’. Segno che la squadra non si arrende mai. E per arrivare in Champions servirà questo: non mollare e crederci fino alla fine.

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Il Messaggero

 
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