“Invito ufficiale in arrivo” – .

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L’allenatore azzurro al Corriere dello Sport: “Ne ho già parlato con Gravina. A breve l’invito ufficiale”

“Vorrei portare quattro Mondiali 10 a Coverciano, quando ci incontreremo per preparare gli Europei, Baggio, Del Piero, Totti e Antognoni“. L’allenatore della Nazionale Luciano Spalletti annuncia ‘nuove convocazioni’ degli Azzurri in vista di Euro 2024. “Ne ho già parlato con Gravina. Immaginate se quei 40 partecipassero ad un nostro allenamento: spronerebbe i ragazzi ad alzare il rendimento – ha detto in un’intervista al Corriere dello Sport – A breve partirà l’invito ufficiale da parte della Federazione”.


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“Fiducia per l’Europeo? Non dobbiamo temere nessuno, teniamocelo in testa come un’ossessione. Noi siamo il mezzo per raggiungere la piena felicità. Il nostro e quello di chi ci ama – ha proseguito Spalletti – Mi sentirò allenatore della Nazionale solo quando avrò portato l’Italia avanti all’Europeo. La maglia della Nazionale è qualcosa di speciale. Quando arrivi in ​​Nazionale sai che quella maglia la devi riempire. E lo indossi sempre. Dovete allenarvi bene nelle due ore dell’esercizio, ma anche nelle 22 ore successive avete il dovere di comportarvi adeguatamente. Meglio un giocatore un po’ meno qualitativo, ma moralmente integro. Tempo fa si parlava troppo di una mia considerazione sul riposo, cioè sul fatto che bisogna riposarsi quando si va a giocare, questo principio banalissimo non può essere etichettato come il codice Spalletti, ma come una prescrizione obbligatoria dovere professionale”.

Spalletti poi ritorna alla sua esperienza in Napoli, raccontando un aneddoto: “Dopo il primo anno i miei collaboratori mi dissero “ma cosa ci resta da fare? Hanno venduto tutti”.il Mertens, Koulibaly, Ghoulam, Ospina, Insigne, Fabian Ruiz. Tanta qualità. Volevo sentirmi l’allenatore del Napoli e lui è l’allenatore di una squadra solo se fa qualcosa di veramente importante. Quando incontri De Laurentiis la prima cosa che ti dice è ‘siamo già arrivati ​​secondi e dobbiamo essere sempre in Champions’. Messaggio chiaro e diretto. Quindi sono partito per portare quella cosa laggiù, è successo, potevo restare più a lungo, avevamo portato il grafico delle prestazioni ai massimi livelli. Ho scelto e abbracciato la tristezza quando ho lasciato Napoli dopo quella cosa. Sarebbe stato più semplice e naturale andare avanti, lavorare con un gruppo che avevamo portato al top, godere della felicità del momento, quella che sentiva il popolo napoletano”.

 
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