L’effetto Newey
La partenza di Adrian Newey della Red Bull, che si svolgerà nel primo trimestre del prossimo anno, ha riacceso i sogni dei team che vorrebbero accogliere il designer inglese, anche se il futuro di quest’ultimo sembra sempre più legato alla Ferrari. Mentre alcuni membri della griglia sarebbero disposti a fare di tutto per assicurarsi il genio aerodinamico, la situazione è diversa in casa Toro Rosso.
Red Bull nel caos
In seguito alle tensioni interne a Milton Keynes, il 65enne ha deciso di lasciare la casa anglo-austriaca, cosa che creerà caos nella squadra nonostante il predominio di quest’ultima con la RB20. Una convinzione condivisa da molti, anche da un ex pilota che vinse due titoli mondiali grazie alle McLaren progettate da Newey nella seconda metà degli anni ’90: Mika Hakkinen.
Nella sua rubrica su Unibetcredevano i finlandesi “incredibile” la decisione presa da Newey nel primo quarto di questo mondiale: “Innanzitutto per l’impatto che avrà e se personale chiave deciderà di seguirlo – ha spiegato – se è nato dalla politica interna della squadra, o se la squadra stessa ha scoperto che sarebbe andato in un’altra squadra come la Ferrari. Bisogna anche tenere in considerazione che la squadra potrebbe rimanere destabilizzata da questo evento. Quando una squadra perde una figura chiave, qualcun altro deve ricoprire immediatamente quel ruolo, altrimenti crea confusione“.
Verstappen alla Mercedes? Hakkinen ci crede
Il ‘Finlandese Volante’ si è poi soffermato su quali potrebbero essere le potenziali conseguenze non solo sulla squadra, ma anche su un pilota come Max Verstappentre volte campione del mondo in carica e candidato numero uno a vincere il titolo di quest’anno: “Adrian avrà già iniziato a concepire il progetto per il prossimo anno, ma non sarà presente per finalizzarlo o consegnarlo, e per di più A preoccupare Max è la prospettiva che Adrian lavori per un’altra squadra entro il prossimo anno“. Non è un caso che il nome dell’olandese cominci ad avvicinarsi sempre di più a quello della Mercedes per il 2025. Un’ipotesi che anche Hakkinen non lo esclude affatto.
