Ancelotti arriva a quota 28 titoli. E pensare che lo chiamavano “Loser” – .

Ancelotti arriva a quota 28 titoli. E pensare che lo chiamavano “Loser” – .
Ancelotti arriva a quota 28 titoli. E pensare che lo chiamavano “Loser” – .

Carlo Ancelotti continua a scrivere la storia. Quello ottenuto questa sera con il Real Madrid è il 28esimo trofeo da allenatore che lo rende uno dei più vincenti della storia.

LA FAMA DI UN PERDENTE ALL’INIZIO DELLA CARRIERA – E pensare che fino al 28 maggio 2003 l’allenatore reggiano, allievo di Arrigo Sacchi, era accompagnato dalla fama di perdente. All’epoca 43enne, Ancelotti aveva già nel curriculum la promozione in Serie A con la Reggiana, la prima esperienza da allenatore, e un Intertoto con la Juventus, trofeo che la squadra bianconera si guarda bene da ostentare. Furono infatti altri fallimenti a segnare il suo percorso: zero titoli con un Parma che all’epoca era tra le più forti d’Italia, nonostante fosse stato il primo (e tuttora unico) a portare i ducali a giocare nella Champions League. Alla Juventus due anni e mezzo, due secondi posti, di cui uno clamoroso sotto il diluvio di Perugia. E un amore mai sbocciato tra i tifosi bianconeri. Per i suoi trascorsi da calciatore alla Roma e al Milan e per aver avuto “sbagliato” di succedere a Marcello Lippi.

CAMPIONI 2002/03, LA SVOLTA DELLA CARRIERA – La sua carriera ha preso due bivi nel giro di poche settimane: il primo, il 13 maggio 2003 con la semifinale di ritorno di Champions League contro l’Inter. Un’eliminazione avrebbe rischiato di compromettere la sua esperienza al Milan, dove era arrivato nel novembre 2001. La seconda, appunto, il 28 maggio 2003, nella finale contro la Juventus. Sappiamo tutti come è andata. Lo stesso Ancelotti dichiarò allora: “Ora non sono più un perdente”. Sarà la prima di quattro vittorie in Champions League, due delle quali con i rossoneri.

CHELSEA 2009/10, LA PRIMA ESPERIENZA IN TRASFERTA – Rimarrà al Milan per quasi 8 anni, nessuno dopo di lui è rimasto così a lungo su una panchina di Serie A. In mezzo il primo scudetto, con un record nell’era dei tre punti in un torneo a 18 squadre: stagione di grazia 2003/04. Volerà a Londra nel 2009, vincendo al primo tentativo e stabilendo anche lì un record: 103 gol segnati in un singolo torneo. E poi il Paris Saint-Germain dove è stato il primo allenatore prestigioso scelto dalla proprietà del Qatar: ha vinto la Ligue 1, ha salutato ed è approdato al Real Madrid (prima parentesi che ha regalato al club la tanto desiderata “Decima”), poi il Bayern dove è arrivata la Bundesliga è assicurato al primo tentativo. Il Napoli e soprattutto l’Everton sono sembrati l’anticamera di un addio anticipato a certi sogni di gloria, prima della chiamata inaspettata del Real Madrid dopo l’addio di Zidane.

REGISTRAZIONE SU REGISTRAZIONE – Una scelta che sembrava un ripiego, invece Ancelotti ritorna, vince la sua prima Liga e supera Ernst Happel, José Mourinho e Giovanni Trapattoni: tutti e tre vincitori in 4 nazioni diverse mentre al primo posto assoluto spetta Tomislav Ivic, campione in 6 nazioni diverse. A fare la differenza è il peso degli scudetti, perché il croato ha vinto in Jugoslavia, Olanda, Belgio, Grecia, Portogallo e Francia. Non contento, vinse la Champions League, la sua quarta coppa dalle orecchie grandi, stabilendo un record assoluto da allenatore.

CHI HA VINTO PIÙ TITOLI? – Sir Alex Ferguson con 50 trofei tra St. Mirren, Aberdeen e Manchester United resta irraggiungibile. Seguono Mircea Lucescu e Jock Stein con 38, Valeri Lobanowski e Pep Guardiola con 36. Re Carlo si accontenta del sesto posto, ma quanta qualità nei titoli conquistati….

 
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