Francesco Calzona ha risposto alle domande dei giornalisti nel rito di conferenza post partita: queste le parole del tecnico.
Altro pareggio, altra serata triste per il Napoli, contro di loro dell’Udinese nello stadio che solo un anno fa consegnò il terzo scudetto cittadino. Una cruda verità, emblema di un anno sfortunato, come lo ha definito lui Francesco Calzonache forse avrebbe potuto fare qualcosa di meglio, ma che a dire il vero si è trovato, come tanti altri, coinvolto in qualcosa di troppo grosso e gestito in modo sconcertante dalla società, già dalla scorsa estate.
Udinese – Napoli, altro pareggio per gli ex campioni d’Italia: il convegno di Calzona
Questa volta è stato il Napoli a punire Successo, altro attaccante che si è ripreso dall’astinenza da gol grazie alla cortesia di una delle difese più deboli del campionato. Il nigeriano è il terzo “bomber” nelle ultime 3 a ritrovare la rete più di un anno dopo, come accaduto con Abraham e Cerri, che non segnavano nemmeno da 3 anni.
Francesco Calzona è intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti a Udine nel corso della rituale conferenza stampa post partita, questa l’analisi della partita da parte del commissario tecnico della Slovacchia:
“Le partite sporche non fanno per noi, è la terza volta che succede nella mia dirigenza. Gli anni passano male, questo vale anche per l’Udinese, non me lo sarei mai aspettato in questa posizione, ma hanno tutto per poterne uscire”.
Su cosa non ha funzionato dal suo arrivo e cosa sarebbe potuto andare diversamente:
“Dobbiamo concludere in bellezza per il nostro pubblico. Quando sono arrivato mentalmente la situazione era disastrosa, non è una scusa ma è così. Giocare ogni 3 giorni come abbiamo fatto il primo mese, rincorrendo tra l’altro il risultato, non ci è servito a niente, con qualche partita in meno forse avremmo raddrizzato la stagione come speravo”.
Infine, un passaggio sulle ultime giornate di campionato, con un piccolo rammarico relativo ad una possibile possibilità di partire alla guida della squadra già dalla scorsa estate:
“E se avessi cominciato dall’inizio? Beh, avrei avuto 40 giorni di preparazione a disposizione, sarebbe stato fantastico. Non conosco la qualità del lavoro di chi mi ha preceduto, giocatori e dirigenti dovranno dirlo, comunque non mi piace andare in vacanza prima, ora penso al Bologna”.
Tanta amarezza e rammarico per Calzona, personalmente deluso da un trend che non è riuscito minimamente a cambiare, nonostante alcune buone prestazioni.
