Jannik Sinner come Andy Murray o Marc Marquez? Dopo l’infortunio all’anca parlano i medici della Clinica Mobile MotoGP e Superbike, Zasa e Fioruzzi: “Ecco cosa si rischia” – MOW

Jannik Sinner come Andy Murray o Marc Marquez? Dopo l’infortunio all’anca parlano i medici della Clinica Mobile MotoGP e Superbike, Zasa e Fioruzzi: “Ecco cosa si rischia” – MOW
Jannik Sinner come Andy Murray o Marc Marquez? Dopo l’infortunio all’anca parlano i medici della Clinica Mobile MotoGP e Superbike, Zasa e Fioruzzi: “Ecco cosa si rischia” – MOW

Se non si tratta, come abbiamo escluso, di una banale infiammazione, quali altre condizioni potrebbero esserci? Cosa potrebbe succedere a Sinner?

Sono numerose le patologie funzionali dell’anca legate all’attività sportiva e all’attività di alto livello. Tutte patologie che causano sintomi all’anca, alla zona inguinale e al basso ventre, ognuna delle quali ha un suo trattamento specifico. Ovviamente la prima cosa da escludere è che non abbia già una situazione di degenerazione articolare con condropatia di alto grado; quindi significa anca che sta degenerando con cartilagine che si sta deteriorando e questa è quella un po’ più grave. Esistono poi anche patologie a distanza, che non hanno un collegamento diretto con l’articolazione, sono patologie extra-articolari; pertanto, colpiscono tutte le strutture intorno o vicino all’anca.

A cosa servono le TAC e la risonanza magnetica a cui lo hanno sottoposto?

In un atleta di alto livello sono previsti due esami di routine per cercare di avere una panoramica di tutte le strutture articolari e periarticolari. La risonanza magnetica per vedere immediatamente il tessuto muscolare, i tessuti molli, in modo che non ci siano patologie come strappi muscolari, infiammazioni dei tendini o lesioni dei tendini stessi, o anche edema osseo, il che significa un sovraccarico dell’osso dovuto a un uso eccessivo. La TAC, invece, è un esame per definire meglio la struttura ossea, valutando quindi l’articolazione dal punto di vista osseo.

Quali potrebbero essere i prossimi passi, oltre al riposo?

Penso che abbia già iniziato innanzitutto un programma di fisioterapia con la sua squadra, se fosse solo un problema articolare. Si tratta di alleviare e ridurre la sintomatologia dolorosa con terapie fisiche e manuali, seguite da una fase di riabilitazione della gestualità atletica e tecnica.

Quanto dureranno queste fasi?

Speriamo che siano abbastanza corti e possano portarlo a Parigi a fine maggio in ottima forma.

Parigi che però interrogò. Ha detto che non è sicuro di partecipare al Roland Garros.

Ha messo le mani avanti, ma credo che anche questo faccia parte del suo modo di comportarsi. Ha però sempre un profilo abbastanza basso, con un certo riserbo ed educazione che gli sono tipici. Penso che questo possa rientrare perfettamente nel suo modo di essere. Sì, ha messo le mani avanti, ma non lo esclude. Il suo obiettivo, però, è arrivarci.

Quindi tra le patologie la peggiore è la condropatia?

La cosa peggiore sarebbe assolutamente una condropatia di alto grado, quindi una degenerazione dell’articolazione dell’anca. Da escludere anche la sindrome da conflitto femorale-acetabolare, che è una patologia tipica degli atleti, dove si riscontra un’alterata forma della testa e del collo del femore ed anche della pelvi dell’acetabolo. Ciò può portare a una lesione di una struttura chiamata labbro acetabolare, che è un po’ come il menisco dell’anca. In alcuni casi, dato che la sindrome da conflitto femoro-acetabolare è una patologia puramente funzionale, questo labbro acetabolare può danneggiarsi e quindi dare dolore e infiammazione all’articolazione.

Qual è il tempo medio di recupero per un problema all’anca?

Possiamo passare da problemi che si risolvono in circa 4 settimane a problemi che si risolvono in 8 o 10 settimane, ma dipende dalla diagnosi. Tutto dipende se si tratta di un problema prettamente articolare oppure di un problema periarticolare, quindi un problema legato alle strutture attorno all’articolazione, tendini, muscoli, legamenti. Hanno due trattamenti diversi a seconda del grado di lesione.

Con Zaza si parlava del sovraccarico che hanno le articolazioni da eccessivo utilizzo, quindi da eccessivo gioco. Potrebbe essere questo uno dei cofattori?

Assolutamente. Questo è uno dei fattori. Un altro fattore potrebbero essere le rotazioni che avvengono nel tennis, i cambi di direzione, le frenate, tutti movimenti dove l’anca è sottoposta ad uno stress notevole. Sia l’anca che i muscoli attorno ad essa. Questo è un fattore molto importante nel tennis ed è una cosa che viene allenata anche direttamente dai giocatori con allenamenti specifici sui cambi di direzione, sulle rotazioni, sull’aumento della potenza muscolare nella parte centrale, nei glutei, perché aiuta molto la spinta, nei tiri e anche nel dritto.

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