Nella Piazza Rossa di Mosca va in scena la Victory Parade, la potente parata militare per commemorare il 79° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica, come i russi chiamano la vittoria sulla Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Oltre all’equipaggiamento militare, al corteo prendono parte 9mila soldati, mille dei quali hanno partecipato alla cosiddetta ‘operazione militare speciale’, l’invasione dell’Ucraina. Era presente il presidente russo Vladimir Putin, arrivato accompagnato da un piccolo gruppo di capi di Stato (Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Cuba, Laos e Guinea-Bissau). Dopo la sfilata, Putin e i suoi ospiti deporranno fiori presso la Tomba del Milite Ignoto, poi si terrà un ricevimento al Cremlino.
“La Russia farà di tutto per evitare un conflitto globale”, ha detto il presidente russo nel suo discorso, in cui ha affermato che “le nostre forze strategiche sono sempre pronte” e che “non permetteremo a nessuno di minacciarci”. Putin ha anche detto che “la Russia sta attraversando un periodo difficile”, ma che “il futuro della madrepatria dipende da noi”. Putin ha definito “eroi” i soldati russi che hanno preso parte all’invasione dell’Ucraina, come ha fatto quando ha prestato giuramento per il suo quinto mandato come presidente della Federazione Russa.
Celebrando la vittoria sui nazisti, Putin ha detto che “vediamo come è distorta la verità sulla Seconda Guerra Mondiale”, l’Occidente vorrebbe cancellare la memoria della lotta dei russi contro il nazismo, “ma non lo dimenticheremo mai e poi mai”. . Secondo Putin, “il revanscismo, la presa in giro della storia e il desiderio di giustificare gli odierni seguaci dei nazisti” fanno parte della “politica comune delle élite occidentali volta ad alimentare nuovi conflitti regionali, inimicizie interetniche e interreligiose e a scoraggiare sovrani e sovrani”. centri indipendenti di sviluppo mondiale”.
