Quello tra l’Eurovision Song Contest e l’Italia è un rapporto lungo e difficile, tra altissimi e bassissimi – .

Quello tra l’Eurovision Song Contest e l’Italia è un rapporto lungo e difficile, tra altissimi e bassissimi – .
Quello tra l’Eurovision Song Contest e l’Italia è un rapporto lungo e difficile, tra altissimi e bassissimi – .

Tra gli eventi più attesi ed emozionanti della musica in TV, ilgara musicale Eurovision Ha un pubblico mondiale che ora lo porta a rivaleggiare con lo spettacolo dell’intervallo del Super Bowl in termini di numeri. Dalla nascita del concorso, nel lontano 1956, sul palco si sono avvicendati artisti, con performance sempre più performanti, eccentriche e memorabili che hanno creato una fan base unica nel suo genere, proprio come, del resto, la manifestazione è unico. Un fenomeno celebrato anche al cinema, con il film Netflix Saga del fuococon Will Ferrell e Rachel McAdams, con l’Italia tra i concorrenti più assidui, nonché tra i Paesi che puntualmente lasciano il segno.

A rappresentarlo nell’edizione 2024 è Angelina Mango con la canzone vincitrice del 74° Festival di Sanremo, Noia. Spetta infatti al primo classificato della più importante manifestazione musicale nazionale partecipare all’Eurovision Song Contest di un Paese. Con alcuni stati, ad es Grandi Cinquedi cui facciamo parte insieme a Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, subito ammessi alla finale.

Poche vittorie, ma ottime

Anche se il nostro Paese, salvo qualche pausa, è stato molto presente in questa competizione, di cui è uno dei fondatori, non vanta molte vittorie. Ad oggi ne esistono solo tre: quello di Gigliola Cinquetti nel 1964 con non sono abbastanza grande, quello di Totò Cutugno nel 1990 con Insieme: 1992 e il magistrale trionfo di Måneskin nel 2021 con Zitto e buono.

Un legame ricco di momenti memorabili

Agli albori di un festival dalla portata sempre più globale, l’Italia si è avvicinata più volte alla vittoria, con Modugno a raccogliere il maggior numero di partecipazioni – arrivò terzo nel 1958 con Nel blu dipinto di bluma poi scende alla posizione 6 con Sta piovendo (ciao ciao ragazzina) e arriva anche per ultimo Dio quanto ti amo nel 1959 e nel 1966. Intanto nel 1964 Gigliola Cinquetti ottenne il primo grande successo per riprovarci, ottenendo un secondo posto, dieci anni dopo. In mezzo solo due terzi posti con Emilio Pericoli negli anni Cinquanta e Dori Ghezzi negli anni Settanta, ma le esibizioni da ricordare e le canzoni che hanno girato l’Europa (e non solo) sono davvero tante. Gli anni Ottanta sono ancora un ottovolante che, mentre sfilano da Battiato ai Matia Bazar con doppie partecipazioni di Al Bano e Romina Power, ci regalano solo un terzo posto grazie alla Gente di mare e il duo Umberto Tozzi e Raf. E negli anni Novanta le cose non andarono meglio: aprirono con una vittoria, ma poi partecipammo solo 4 volte in totale, sfiorando il podio con Mia Martini e Jalisse, entrambe quarte. Quello che seguirà sarà un silenzio lungo 10 anni.

Un nuovo millennio tra alti, massimissimi e minimi inaspettati

Negli anni Duemila del nuovo secolo l’Italia rimase fuori dall’evento, ritornando solo all’inizio degli anni Dieci. Ed è ancora una volta un grande impatto, ma una montagna russa nella classifica, che ci vede così piazzati:

2011 – Raffaello Gualazzi

Il pianista cantautore presenta il suo Follia d’amore, cantando in italiano e inglese. La sua prestazione elegante fu molto apprezzata, tanto da vincere il titolo seconda posizione.

2012 – Nina Zilli

Affascina il pubblico internazionale con la sua voce e la sua canzone L’amore è femminileun pezzo pop-funk che esegue sia in italiano che in inglese, ma guadagna solo il nono posto.

2013 – Marco Mengoni

Il vincitore di Sanremo 2013 si presenta con L’essenzialeun brano intenso ed avvolgente, classificandosi, però, settimo. La performance è stata pulita e sobria rispetto agli standard della competizione?

2014 – Emma

Quasi a compensare la serietà di Mengoni, l’anno successivo, una Emma molto rock, nella sua performance richiama il tema dell’antica Roma con un risultato ancora più inquietante: la canzone La mia città si colloca a ventunesimo posto.

2015 – Il Volo

Partiti tra i favoriti, i tre giovani tenori, ambasciatori del belcanto nel mondo, sono finalmente riusciti a piazzarsi terzicon Grande amore.

2016 – Francesca Michielin

Abituata a cantare in inglese, la cantautrice 21enne non ha problemi a tradurre Nessun grado di separazione. Ma sfortunatamente, Nessun grado di separazione non conquista giurati e pubblico, fermandosi a sedicesimo posto in classifica.

2017 – Francesco Gabbani

Fresco della vittoria a Sanremo, secondo i bookmaker e l’indice di gradimento su YouTube è subito considerato un probabile vincitore. Il suo Il karma degli occidentali fece ballare tutta l’Europa, ma per lui ne arrivò solo uno sesto posto.

2018 – Ermal Meta e Fabrizio Moro

La versione abbreviata di Non mi hai fatto niente viene eseguito utilizzando l’architettura, con tanto di ponte, dell’Altice Arena. I critici hanno apprezzato la loro prestazione, ma si sono piazzati quinti.

2019 – Mahmood

Apprezzato dal pubblico (è stato il più votato in Croazia, Malta, Spagna e Svizzera) e dalla critica, si classifica secondo con la canzone Soldi, inizio di una carriera che lo porterà a riprovarci molto presto.

2020 – Diodato

Il cantautore pugliese e il suo toccante Fare rumore non possono partecipare all’edizione 2020, annullata causa Covid.

2021 – Maneskin

Chi non ha scommesso su di loro è pazzo. Nel 2021 il gruppo romano mantiene le premesse e le promesse: dopo aver sorpreso con la vittoria a Sanremo, è quasi scontato il trionfo in una competizione che celebra l’eccesso, l’energia e la passione per la musica. E per festeggiare, quando vinconopresentare sul palco la versione non censurata di Zitto e buono.

2022 – Mahmood e Blanco

Mahmood torna all’Eurovision tre anni dopo il suo primo tentativo di conquistarlo, affiancato dal collega bresciano, astro nascente del momento. Per quanto emozionante sia il loro Brividi e per quanto eleganti siano l’aspetto e le prestazioni, i due non possono andare oltre sesto posto.

2023 – Marco Mengoni

Esattamente 10 anni dopo la sua prima volta all’ESC, con Due vite conquista il cuore di pubblico e critica, regalando una nuova interpretazione impeccabile, anche nell’outfit e nella scenografia. Purtroppo non basta, e si chiude alle quarto postoad un passo dal podio.

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