Hulkenberg in Audi grazie a Seidl. E nel 2020 McLaren… – Notizie – .

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Hulkenberg in Audi grazie a Seidl. E nel 2020 McLaren… – Notizie – .

Il futuro sugli anelli

Era il 2015 E Nico Hulkenbergall’epoca pilota della Force India F1, decise di cimentarsi in una sfida diversa accordandosi con la Porsche partecipare alla 24 ore di Le Mans di quell’anno. Il capo della squadra tedesca era Andreas Seidl e Hulk, in coppia con Earl Bamber e Nick Tandy, riuscì a salire sul gradino più alto del podio, ottenendo il trionfo più prestigioso della sua carriera. Ora, quasi 10 anni dopo, la coppia Seidl-Hulkenberg si riformerà.

Il veterano di Emmerich lo ha fatto davvero ha accettato la corte dell’Audi diventare un pilota abituale della Casa dei Quattro Anelli, che farà il suo debutto in F1 nel 2026, ereditando le strutture dell’attuale Sauber. Hulkenberg vestirà la tuta della squadra svizzera il prossimo anno prima del definitivo passaggio di proprietà. Una grande soddisfazione che arriva nella parte finale della carriera per un pilota talentuoso e veloce che – fino ad ora – non è mai salito su un podio nel Circus.

Effetto Seidl

Parlando al sito ufficiale della F1, Hulkenberg non ha nascosto come Fondamentale è stata la presenza di Seidl nella sua decisione di rimettersi in gioco con la storica casa di Ingolstadt: “Era il fattore trainante, uno dei decisori, una delle persone più importanti nel management Audi. Ovviamente è stato lui a decidere ed è stato sempre molto diretto e franco con me”., ha spiegato il punto 27. A questo proposito, anche l’attuale pilota della Haas ha rivelato a aneddoto divertente di inizio 2020.

All’epoca Hulkenberg era stato lasciato dalla Renault e stava cercando un posto da titolare – che non avrebbe trovato – per la stagione 2020. Una delle sue ‘autocandide’ riguardava il McLaren, di cui Seidl all’epoca era caposquadra. In quel caso, però, l’attuale amministratore delegato della Sauber non riuscì ad assumere il connazionale: “Ricordo che nel 2020, prima dell’inizio della stagione, non ero sicuro di cosa volessi fare. L’ho chiamato e lui era alla McLaren in quel momento. Gli ho chiesto: “C’è una possibilità per me?”ed è stato categorico: “No, non illuderti, non succederà”“. Quattro anni dopo, lo scenario è molto cambiato.

 
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